Per superare la concorrenza in un mercato affollato come quello danese, è necessario investire sul miglioramento del servizio e sul rapporto di fiducia a lungo termine con i consumatori. A maggior ragione da quando il governo ha cancellato il limite dei 3.500 metri quadri di superficie per i gli store, attirando i player stranieri. La crociata per la qualità di Coop Danimarca, è diventata così una sfida tra i piccoli formati della sua catena distributiva, contro i nuovi ipermercati e le strategie dei prezzi al ribasso. Una competizione insieme culturale e commerciale, che passa però anzitutto per un importante piano di rilancio dei vari format del gruppo, alle prese con segnali poco incoraggianti dai bilanci. E’ il caso della catena di discount Fakta, che ha chiuso il 2013 con una perdita vicina ai venti milioni di dollari. Emblematico, in tal senso, è stato il commento a caldo dell’amministratore delegato Niels Karstensen, secondo il quale l’insegna gode di una vasta notorietà, ma è anche nota per non offrire nulla di particolare rispetto alla concorrenza. Proprio la distintività, quindi, sarà il must della nuova strategia targata Coop Danimarca, pronta a lanciare un nuovo concetto di supermercato, maggiormente orientato verso la sostenibilità e la filiera corta. Al centro del programma di riposizionamento c’è soprattutto la catena Irma, con l’annuncio di un progetto pilota che prevede l’apertura, nel mese di agosto, di un punto vendita sperimentale, molto incentrato sulla tradizione danese. Il nuovo negozio, infatti, si rifornirà in larga parte da produttori locali e da imprese anche di piccole dimensioni, puntando sull’appeal della tipicità gastronomica. Se i risultati saranno soddisfacenti, il modello verrà riproposto in tutti i supermercati dell’insegna, a cominciare già dal prossimo anno.
Coop Danimarca riparte dal local food
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