Si è inaugurato un nuovo corso per Caprabo, la catena di supermercati spagnoli che fa capo al gruppo Eroski. Dopo due anni di prove e ricerche, l’insegna ha reso noto lo scorso 19 febbraio a Barcellona il nuovo format di store che adotterà fino al 2016, definito dall’amministratore delegato della società Alberto Ojinaga e dal direttore marketing e business development Manel Cumplido “un tentativo radicale di recuperare i valori tradizionali del commercio di prossimità”.
Come riporta la rivista Alimarket, si tratta insomma di una grande scommessa per la modernità e l’innovazione, di chiara ispirazione europea, un vero e proprio punto di svolta per la catena. L’investimento previsto per la trasformazione dell’intera rete commerciale, che a oggi conta 364 punti vendita (inclusi quelli in franchising), sarà di 80 milioni di euro, circa 300 euro/mq. Già introdotto in 90 punti vendita, il nuovo modello saprà adattarsi a ogni tipo di negozio, in funzione delle sue dimensioni, ubicazione o della sua gestione diretta o in franchising. “È un negozio che si basa su quattro valori fondamentali – ha dichiarato l’amministratore delegato –: la modernità, la salute, la capacità di scelta e la sostenibilità”.
Fra le novità, per esempio, sarà presente il chiosco, legato al club fedeltà, attraverso il quale il consumatore potrà ottenere promozioni e sconti al suo arrivo al negozio, col solo inserimento della carta di credito.
Anche l’assortimento è stato rivisitato: il 20% in più di spazio al fresco, posizionato all’inizio del negozio con un ruolo da protagonista, e nuovi universi di prodotti, per un 15% in più di referenze. Fra le nuove sezioni, i prodotti ecologici arrivano a 100 item, mentre quelli salutistici possiedono una identificazione specifica attraverso i codici colore; ampio spazio e importanza sono dati al prodotto locale, che in alcune sezioni, come il reparto frutta, può raggiungere una performance del 15 per cento. “Nella salumeria – ha dichiarato Cumplido –, sezione che è stata rafforzata, siamo leader assoluti del settore, con una performance del 13% nelle vendite”.
L’aumento dell’assortimento ha implicato anche l’inserimento di nuovi fornitori, fermo restando il ruolo fondamentale dato alla marca privata. A tutto vantaggio del consumatore, che può contare su una notevole varietà di scelta.
Infine, riflettori puntati sulla sostenibilità: tutti gli stabilimenti e gli uffici hanno raggiunto un risparmio energetico minimo del 20 per cento. Merito anche della scelta di dotare di porte i lineari e i mobili del freddo.
Le attese? Sulla base dei dati preliminari raccolti nei negozi già ristrutturati e di un aumento delle visite di oltre il 15%, Caprabo prevede di raggiungere un aumento delle vendite dell’8% e di arrivare a quota 120 store di nuovo tipo entro la fine di questo esercizio.
La catena ha appena chiuso il suo anno finanziario 2013, e secondo Alimarket Alberto Ojinaga ha rifiutato di rilasciare qualsiasi dichiarazione circa il processo di dismissione dalla casa madre Eroski, che è nell’aria da qualche tempo. Secondo altre fonti, anche Eroski avrebbe negato che ci siano reali transazioni in corso per Caprabo, che resta una tassello importante per il gruppo soprattutto in Catalogna e a Madrid.