Con un giro d’affari che può raggiungere i 22 miliardi di dollari entro cinque anni, lo sviluppo dell’e-commerce in India fa gola a Walmart. Il colosso del retail ha iniziato seriamente a sondare il terreno, in vista di un probabile e imminente ingresso in questo mercato. Il progetto, quindi, è stato per ora affidato a un team di esperti che hanno l’incarico di valutare la modalità di entrata più opportuna e la relativa tempistica, stilando così un vero e proprio programma pilota, capace nel contempo di anticipare la concorrenza. Ad attirare gli interessi del colosso americano della grande distribuzione, oltre ovviamente alla vastità del numero di potenziali clienti, c’è anche un aspetto legato alla particolare legislazione indiana. Le norme del governo di Nuova Delhi, infatti, non pongono alcun limite agli investimenti stranieri nel commercio elettronico, al contrario di quanto accade invece per l’apertura di negozi, dove è necessaria una partnership con società locali, nonché l’obbligo di approvvigionarsi per il 30% degli acquisti nelle piccole e medie imprese del posto. Sinora, del resto, Walmart ha tentato di sviluppare una rete di store sul territorio, con esiti quantomeno deludenti, considerando anche la brusca interruzione della joint venture con il partner indiano Bharti. Nonostante la debacle dell’accordo strategico, però, il player ha mantenuto la proprietà di venti magazzini all’ingrosso, proprio con l’intenzione di ritentare un piano industriale nel Paese. L’avvio del canale di commercio online, oltre a incrementare i ricavi, può quindi facilitare la diffusione dell’insegna e la sua riconoscibilità, preparando così un possibile rilancio dell’idea originaria di raggiungere la leadership nel mercato indiano del dettaglio multimarca. Ciò soprattutto nell’eventualità, ritenuta sempre più plausibile, che il governo in carica apra maggiormente agli investimenti stranieri, riformando le regole per il retail.
Walmart riparte dall’e-commerce in India
© Riproduzione riservata