A farne le spese sono anzitutto i piccoli rivenditori locali. La guerra dei prezzi di scena nel Regno Unito penalizza ulteriormente il giro d’affari dei dettaglianti alimentari indipendenti.
Secondo una ricerca appena pubblicata da Begbies Traynor, società specializzata in ristrutturazioni aziendali, le difficoltà finanziarie tra i player di questa categoria sono aumentate del 14% nel primo trimestre del 2014, con significativi incrementi delle chiusure e cali delle vendite piuttosto generalizzati. Un trend che potrebbe inasprirsi ancora, considerata la politica di sconti annunciata da diversi big retailer, alle prese con una competizione sempre più incentrata sulla battuta di cassa. E’ il caso di Tesco, pronto a ridurre drasticamente lo scontrino di oltre trenta prodotti alimentari, tra cui bacon, fagioli, broccoli, peperoni, zucchero, lattuga e pane. Nei piani societari, la sforbiciata consentirà quantomeno di rallentare l’ascesa dei discount, nonché di mantenere più saldamente la quota di mercato, in un periodo comunque di ristrettezze anche per la classe media inglese. La decisione, del resto, arriva subito dopo il dato economico sulla gestione ordinaria del gruppo, che a febbraio ha registrato una flessione del sei percento su base annua.
Il rilancio dell’insegna passa però soprattutto per i piani di sviluppo dell’e-commerce, considerato un nuovo terreno di sfida tra i vari competitor. In questa direzione, infatti, si pone anche la nuova politica di sconti per le consegne a domicilio e gli acquisti tramite web. A partire da maggio, quindi, il servizio di click & collect dei prodotti alimentari sarà gratuito, mentre farsi recapitare a casa la spesa costerà in molti casi soltanto una sterlina. L’intervento consentirà ai clienti un risparmio annuo stimato in circa 130 sterline, che arriva fino a 250 sterline per gli shopper iscritti al programma di consegna Saver.