Primo ceo italiano per Birra Peroni da quando è iniziata l’era SabMiller, secondo produttore di birra al mondo che ha acquisito l’azienda nel 2003. Si tratta di Tommaso Norsa, 50 anni, già cfo della società dal 2009 e con una lunga esperienza nelle varie funzioni finance (treasury, finance & administration, audit & it) maturata in cinque differenti Paesi e in diverse categorie del fast moving consumer goods. Laureato in business administration presso l’Università Bocconi di Milano, prima di arrivare in Birra Peroni, Norsa ha ricoperto diversi ruoli manageriali all’interno del Gruppo Unilever: finance director (Foods Europe) a Rotterdam, in precedenza finance director in Unilever Home & Personal Care France, a Parigi, e finance manager Atkinsons in Italia.
E le esperienze professionali all’estero torneranno a utili a Norsa visto che proprio oltreconfine Birra Peroni intende continuare a crescere. “SabMiller ha deciso di investire in Italia proprio perché ha creduto fortemente nelle potenzialità e nella forza del made in Italy – afferma il nuovo ceo –. Quest’anno abbiamo deciso investimenti sull’innovazione e sull’adeguamento degli stabilimenti di Roma, Bari e Padova per 18 milioni di euro. Peraltro il nostro gruppo è stato l’unico a incrementare la propria quota di mercato dell’0,7%, attestandosi al 19,9 per cento. In un momento difficile per il mercato europeo e italiano, abbiamo riscontri importanti dall’export. La nostra Nastro Azzurro, la birra italiana più venduta nel mondo, sta diventando un prodotto di punta di tutto il gruppo SabMiller. Per parlare di cifre: registriamo un +5% in U.K. e un +10% nell’Asia Pacifica, compresa l’Australia. Sono convinto che questo trend potrà migliorare ancora, soprattutto nei mercati emergenti, ormai decisivi per la nostra attività”.
Il gruppo SabMiller ha archiviato l’anno finanziario 2014 (chiuso il 31 marzo 2014) con un utile pre-tasse in crescita del 3% a 4,8 miliardi di dollari, un ebitda di 6,5 miliardi (+1%) e ricavi in leggero calo a 34 miliardi di dollari (-1%), sostenuti in gran parte dalle vendite in Asia, Africa e Sud America che compensano la stagnazione del mercato nei paesi sviluppati. Il gruppo è presente in più di 75 Paesi sui sei continenti, con una produzione di 218 milioni di ettolitri, oltre 200 marchi in portafoglio e un organico di più di 70mila dipendenti. In Italia la produzione annua di Birra Peroni ammonta a 4,6 milioni di ettolitri, dei quali oltre un milione vengono esportati.