Più che una spending review sembra una vera e propria manovra di tagli lineari. Il cambio della guardia nei vertici societari del retailer coincide con un radicale programma di abbattimento dei costi. Entro i prossimi tre anni il rivenditore licenzierà quasi tremila dipendenti, chiudendo il 10% dei sui supermercati e avviando un exit strategy da molti mercati internazionali sui quali aveva puntato. Tutte conseguenze delle difficoltà registrate nel mercato belga, dove la concorrenza dei discount ha eroso una quota importante di fatturato. Ma anche di un gap strutturale con gli altri player, considerato che per l’insegna il costo del lavoro è superiore di quasi il 30% rispetto a quello dei principali competitor. “In questa situazione – ha spiegato Frans Muller, president and chief executive officer di Delhaize Group -, per rimanere competitivi dobbiamo limitare urgentemente le spese, in modo da assicurare anche prezzi interessanti per i consumatori”. Largo dunque a un nuovo piano di ristrutturazione del business, che passa per una serie di interventi strategici, dalla logistica a un più vasto assortimento di prodotti adatti a una dieta salutare. Il vero focus, del resto, sarà l’efficienza dei processi, a cominciare dalla catena di approvvigionamento. Il piano di ristrutturazione aziendale sarà sostenuto da un investimento complessivo di quasi mezzo miliardo di euro entro il 2017, finanziato in parte proprio con i tagli al personale. Altri risparmi arriveranno dall’interruzione dei piani di espansione nei Paesi in cui il rivenditore ha registrato le performance meno soddisfacenti, come Bosnia, Bulgaria e Indonesia. Al contrario, oltre al mercato nazionale, Delhaize si concentrerà nelle attività n Grecia, Serbia e Stati Uniti.
Delhaize, arriva il piano di ristrutturazione
Calo del fatturato e costo del lavoro superiore alla concorrenza spingono il retailer verso la riduzione della spesa
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