Conta più di 8mila produttori e 7mila ettari di oliveto di altissima qualità. Stiamo parlando dell’olivicoltura del Nord-est una realtà imprenditoriale all’avanguardia che sull’olio extra vergine di oliva fa girare l’economia dei territori. Gli ultimi dati di vendita – elaborati dall’osservatorio economico di Unaprol – evidenziano che in questa parte della Penisola sono venduti mediamente, attraverso la grande distribuzione circa 35 milioni di litri di extra vergine per un corrispondente valore di 145 milioni di euro. Per quanto concerne le dop, sono stati venduti circa 980mila litri di olio per un valore di 10 milioni di euro. L’olio prodotto è di qualità eccellente e trova sbocchi soprattutto nel Nord Europa, riuscendo a spuntare prezzi maggiori rispetto alla media nazionale degli oli a denominazione.
I dati emergono dal convegno ‘agricoltura spes nostra salve’ di Aipo Verona al termine dell’11 concorso oleario internazionale Aipo d’Argento edizione 2014. Per quanto riguarda il Veneto, i dati mostrano una superficie in produzione pari a circa 3.000 ha. La ripartizione provinciale delle superfici indica la predominanza della provincia di Verona con il 77% delle aree coltivate ad oliveto. Per la campagna 2013/2014 si evidenzia un livello produttivo pari a circa 900 tonnellate di olio in progressione notevole rispetto alla campagna precedente (+40%).
In Veneto opera anche un’altra denominazione di origine protetta: la Dop Veneto. Corrisponde alle provincie di Verona, Padova, Vicenza, Treviso. E’ divisa in tre menzioni geografiche: Del Grappa, Euganei e Berici, Valpolicella. In queste zone l’olivicoltura non è meno importante rispetto alla riviera del Garda e vi si ritrovano più o meno le stesse varietà: Casaliva, Frantoio, Leccino, Grignan, Favarol, Raza, Trepp, Less. Nella provincia di Vicenza, infine, la tradizione olivicola è molto antica, ma il rilancio della coltivazione è avvenuto solo recentemente e la produzione è diffusa a nord del capoluogo, nella valle del Brenta e a sud, sulle pendici dei Colli Berici. Si tratta di un’olivicoltura di nicchia, ma di alto valore qualitativo, con un posizionamento di mercato particolarmente premiante.