Per il biologico italiano il 2014 si sta rivelando un anno record: tra gennaio e maggio, le vendite a valore sono cresciute del 17,3% rispetto allo stesso periodo del 2013, mettendo a segno il miglior risultato degli ultimi 12 anni. Anche nei primi cinque mesi di quest’anno, uno dei prodotti di maggior successo è il latte che si è confermato il terzo prodotto per acquisti in valore, con una quota di mercato del 7,3% e un giro d’affari cresciuto del 16,3%, come afferma Assolatte citando i dati contenuti nell’anteprima del rapporto ‘Bio in cifre 2014’ curato dal Sinab e da Ismea.
Non è solo il latte, ma l’intera offerta lattiero-casearia biologica a registrare un andamento positivo. Formaggi, yogurt, burro e latticini bio rappresentano il secondo segmento per importanza nel carrello della spesa bio degli italiani, dietro solo all’ortofrutta fresca e trasformata. Nei primi 5 mesi del 2014 ai prodotti lattiero-caseari è andato il 15,5% della spesa fatta dai consumatori per acquistare prodotti bio, con un aumento del 3,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
L’Italia è una realtà di eccellenza nel panorama internazionale del lattiero-caseario biologico: le imprese che trasformano il latte bio rappresentano ben l’11,9% del totale dei produttori italiani di alimenti biologici trasformati. Una percentuale superiore a quella di altri Paesi europei dalla grande tradizione nel bio, come Francia o Gran Bretagna, che non superano il 10% di quota.
L’attenzione con cui il comparto lattiero-caseario italiano segue quest’importante settore è confermata dalla recente creazione in Assolatte di un Comitato di coordinamento dei prodotti biologici – capitanato da Dino Mellano del Consorzio Natura ed Alimenta – che sta seguendo diverse attività focalizzate sia sul mercato nazionale che sull’export.
Alla recente crescita del mercato italiano degli alimenti biologici, che va in netta controtendenza rispetto agli acquisti alimentari in generale, concorrono diversi fattori, tra cui l’aumento dell’assortimento dei prodotti bio sugli scaffali e nei banchi frigo della distribuzione moderna, l’introduzione di numerosi nuovi prodotti e lo sviluppo di linee di prodotti bio a marca privata, anche nel canale discount.