Il problema della solvibilità non risparmia il food & beverage. Anzi il settore ne esce penalizzato rispetto alla media. Le difficoltà e i ritardi nei pagamenti aumentano come rivelano i dati dell’Osservatorio Cribis D&B – società del gruppo Crif specializzata nelle business information – aggiornati al terzo trimestre 2014.
Complice la crisi che sta colpendo a vari livelli il commercio all’ingrosso food & beverage, gdo, horeca e il commercio al dettaglio food & beverage, infatti, il sistema dei pagamenti si dimostra in particolare affanno e significativamente distante anche dai non certo positivi valori medi nazionali. Se infatti il 37,5% del totale delle imprese italiane rispetta i termini concordati, quando si considera il settore food & beverage questa percentuale crolla a meno del 27%, con punte particolarmente negative nell’horeca (14,6%) e nel commercio ingrosso beverage (16,7%). Analizzando i dati legati ai pagamenti oltre i 30 giorni, inoltre, il settore food & beverage supera, e di molto, le performance negative che accomunano tutte le imprese italiane nel loro complesso, con il 16,4% di aziende ritardatarie (tre volte la percentuale registrata nel 2010). Nell’horeca, per esempio, a pagare in forte ritardo è il 34% delle imprese (24,1 punti percentuali in più rispetto al 9,9% nel 2010) mentre nel commercio al dettaglio food & beverage si è registrato un raddoppio (30,9% contro 15% di quattro anni fa). Unica eccezione positiva riguarda il settore del commercio ingrosso beverage che ha recuperato più di un punto percentuale rispetto al 2010 (18,6% contro 19,9%).
“Il settore del food & beverage sta accusando più di altri la crisi economica, con imprese sempre più in difficoltà nel saldo dei debiti con i fornitori. Il flusso dei pagamenti appare poco puntuale, con picchi negativi come nel comparto dell’horeca, dove solamente un’impresa su sette è puntuale. Parallelamente abbiamo inoltre riscontrato un consistente e costante aumento dei ritardi gravi negli ultimi anni, un fenomeno che mette in pericolo la ripresa del settore” – afferma Marco Preti, ad di Cribis D&B.
“I problemi colpiscono soprattutto le piccole imprese commerciali, spesso a conduzione familiare e meno innovative. Nel settore in questione inoltre si può notare come la crisi colpisca sia le imprese che hanno una lunga storia imprenditoriale alle spalle, sia quelle aperte negli ultimi 4 anni. Ma il problema non finisce qui. I ritardi di pagamento e la crisi del settore, impatta negativamente anche sulle aziende del commercio all’ingrosso e industriali. Per questo è importante ora più che mai l’adozione da parte delle imprese coinvolte di procedure efficaci e una maggiore attenzione alla gestione del credito commerciale. Al centro delle priorità deve esserci un attento controllo sull’andamento dei pagamenti, sul recupero dei crediti e sulla propria gestione finanziaria, fattori decisivi per rimanere sul mercato, continuare a investire nei clienti migliori, e superare questo momento difficile” – conclude Preti.