Russia, l’alimentare perde 200 milioni di euro

Secondo il report di Coldiretti i settori più penalizzati finora sono ortofrutta, carni, latte, formaggi e derivati. Ed è allarme 'made in Italy tarocco'
Russia, l’alimentare perde 200 milioni di euro

Non è una novità, ma un’ulteriore conferma del livello di allarme. L’embargo russo sta picchiando duro sulle esportazioni di italian food e la situazione è destinata a peggiorare nel tempo con l’esaurirsi delle scorte. Lo ha stimato la Coldiretti in uno studio presentato all’ultimo Forum internazionale dell’Agricoltura, che ha stimato danni diretti solo nell’alimentare per un ammontare di circa 200 milioni di euro all’anno, ai quali si sommano quelli indiretti determinati dalla perdita di immagine e di mercato provocata dalla diffusione in Russia di prodotti imitativi che non hanno nulla a che fare con il made in Italy.

“In particolare – precisa la Coldiretti – i settori  più penalizzati sono l’ortofrutta, che nel 2013 ha esportato 72 milioni di euro, le carni con 61 milioni di euro, latte, formaggi e derivati con 45 milioni di euro. Da segnalare che sono stati colpiti non solo i prodotti tipici come il parmigiano reggiano e il  grana padano (per un importo di 15 milioni di euro) ma anche la categoria dei prosciutti a denominazione di origine. Secondo la Coldiretti il quadro è aggravato dalle misure di sostegno messe in atto dall’Unione Europea nel settore dei prodotti ortofrutticoli e dei formaggi stagionati che non sono sufficienti a coprire le pesanti perdite. I 344 milioni di euro destinati ai comparti dell’ortofrutta e dei formaggi stagionati colpiti dal blocco delle frontiere russe saranno, infatti, tolti dalla riserva di crisi autofinanziata dagli stessi produttori, sui quali secondo la nota rilasciata dalla Coldiretti “viene così ingiustamente scaricato il peso intero di una crisi di mercato provocata da decisioni politiche di cui non sono responsabili”.

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