Per i cugini d’oltralpe, abbinare il giusto vino al piatto è sempre più un’operazione che non può essere lasciata al caso. Apprezzare una bottiglia di qualità, insomma, significa anche avere un minimo di conoscenze sulle sue caratteristiche, oppure essere opportunamente guidati dai consigli degli intenditori. Secondo un’indagine condotta da Sowine, agenzia di consulenza marketing specializzata nel settore, ben il 55% dei francesi si dichiara ancora un neofita, bisognoso quindi di un valido supporto nelle scelte, mentre per l’82% degli intervistati è comunque sempre indispensabile ricevere indicazioni adeguate da altri prima di procedere all’acquisto. Il tutto, in un contesto in cui il vino suscita comunque un appeal crescente, lasciando ben sperare per il giro d’affari futuro del comparto. Tra le fonti più consultate per reperire informazioni, intanto, continua a farsi largo prepotentemente il web, che sale dal quinto al terzo posto rispetto alla precedente rilevazione del 2013. Oltre il 22% dei wine lovers, infatti, utilizza internet per comparare i prezzi e valutare meglio i propri acquisti, anche tramite app dedicate per smartphone e tablet, riponendo inoltre una fiducia maggiore verso le opinioni lette su blog e social media. Nel contempo, però, l’online stenta a decollare nelle vendite e, non caso, viene preso in considerazione solo dal 9% del campione, con un picco di popolarità per le bottiglie più costose e i quantitativi superiori. Una dinamica che deriva dall’esigenza di ottimizzare gli ordini per ridurre così l’impatto delle spese di spedizione. In questo contesto, Sowine prevede comunque ampi margini di sviluppo per il commercio elettronico, soprattutto se i player investiranno di più in un mercato specifico, costruendo cantine virtuali orientate a superare definitivamente il concetto di consumo immediato, attuale vero limite del canale.
