Il paragone con i droni proprio non regge. Il fascino di un sistema di consegna aerea con velivoli senza pilota, del resto, è difficilmente pareggiabile. Così come è difficile ipotizzare che possa realmente concretizzarsi su larga scala, almeno nel breve e medio termine. Non a caso, Amazon è costantemente alla caccia di nuove soluzioni, alternative alla rete di distribuzione tradizionale. Una strategia sempre sostenuta da investimenti ingenti che, secondo il Wall Street Journal, è da annoverare almeno in parte tra le cause delle basse fortune finanziarie dell’azienda. L’ultima trovata, pero, appare decisamente più low cost e low tech. Consiste infatti nel proporre ai conducenti dei taxi di imbarcare una dozzina di pacchi a corsa, al prezzo di cinque dollari ciascuno. L’obiettivo è quello di ridurre al minimo i tempi di consegna, rientrando magari nei fatidici sessanta minuti. Sarebbe una risposta, tra l’altro, a un servizio sperimentale come eBay Now, che recapita gli acquisti entro un’ora, già in cinque città americane. Il realtà per il colosso di Jeff Bezos quella dei taxi non è una novità a tutti gli effetti, dato che all’inizio dell’autunno ha collaborato con l’app Flywheel, un equivalente di Uber, per una serie di prove tecniche a San Francisco e Los Angeles. In pochi mesi, quindi, il player conta di avere le idee chiare e scegliere così il sistema migliore per velocizzare le spedizioni, abbattendo nel contempo i costi. Sul banco degli imputati, d’altronde, è finita anche la scelta, giudicata troppo onerosa, di ricorrere a una flotta privata. Allo stesso tempo, però, non appare affatto a buon mercato nemmeno l’abbinamento di Amazon Fresh con U.S. Postal Service. Alla fine, insomma, dopo tante trovate avveniristiche, a spuntarla potrebbero essere proprio i vecchi taxi gialli.
Amazon, ora la spesa arriva in taxi
Il gigante di Jeff Bezos lavora a un progetto per affidare le consegne dei pacchi ai tassisti. L’obiettivo è ridurre al minimo i tempi e i costi
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