Biagio Passalacqua, l’imprenditore triestino trapiantato a Napoli, è venuto a mancare . Il signor Biagio, come lo chiamavano amichevolmente e con rispetto i clienti, è stato uno dei protagonisti del mondo del caffè in Italia. Persona di una umanità straordinaria, un gentleman d’altri tempi. Aveva conosciuto Ernesto Illy ed Emilio Lavazza, con i quali condivideva la passione per il caffè espresso di qualità. Sua è la massima “si può fare un pessimo caffè da una buona miscela, ma non si riesce a fare un buon caffè da una miscela scadente.” Sulla sua scrivania, all’interno della fabbrica, in mezzo ai sacchi di caffè, conservava sempre – e la mostrava con orgoglio – una della prime copie della rivista Food, con la sua intervista. Il suo caffè non era conosciuto e apprezzato solo a Napoli, ma anche in Italia e all’estero. Anche Milena Gabanelli lo aveva recentemente intervistato su Report nell’inchiesta sul caffè che tanto ha fatto discutere. Lo scrittore Mario Soldati assaggiò il suo espresso nel bar Mexico in piazza Dante a Napoli e lo giudicò il migliore d’Italia in un articolo apparso sul quotidiano La Stampa. Il signor Biagio è stato un signore nel vero senso della parola. Si è spento a 93 anni, tutti trascorsi in azienda, convinto che il segreto del buon caffè fosse nella scelta della materia prima, nella miscela, nella lavorazione e poi nell’acqua e nella macchina utilizzata, ma anche nella mano del barista. Insomma, un Re del caffè di qualità se ne è andato. Alla famiglia che prosegue l’attività la redazione di Food esprime le sue condoglianze, ma anche la sua sincera stima per quanto ha saputo costruire e comunicare.
Grazie Signor Biagio
Il patron della Passalacqua si è spento all'età di 93 anni
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