Dopo il vertice a Palazzo Chigi del premier Renzi con 10 big dell’alimentare italiano, si è deciso di istituire un tavolo di coordinamento permanente tra istituzioni e imprese, per affrontare in modo più diretto i problemi che ancora rallentano la crescita dei nostri imprenditori. Tre gli obiettivi del tavolo: accelerare sull’export (il target è passare nel giro di pochi anni da 30 a 50 miliardi di euro), semplificare le regole e armonizzarle con quelle degli altri paesi europei in modo che non risultino penalizzanti per i nostri produttori e intervenire sulla fiscalità per evitare che affossi ulteriormente consumi già in contrazione. Luigi Scordamaglia seguirà da vicino i lavori del tavolo secondo un ‘piano d’azione’ che dovrebbe delinearsi già a partire dal prossimo vertice, previsto per febbraio 2015. “È un segnale importante, mai arrivato prima. Sono ottimista” ci ha confessato il futuro presidente di Federalimentare. Finalmente la consapevolezza che il food sia uno straordinario gancio per la crescita del Paese è diventata uno stimolo per le istituzioni a fare qualche passo concreto in più. I risultati potrebbero essere davvero rilevanti.
Scordamaglia: “il Governo sul food fa sul serio”
Lo ha confermato in un'intervista esclusiva in uscita su Food di dicembre l'amministratore delegato di Inalca e futuro presidente di Federalimentare
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