Il sistema italiano dei prodotti agroalimentari a denominazione protetta mantiene un buono stato di salute. L’export, ancora in crescita sostenuta, resta tuttavia l’unico elemento trainante. Continua invece a drenare il fatturato nel mercato interno, anche se i consumi stanno tenendo e andranno gradualmente a stabilizzarsi. I volumi si sono attestati su 1,27 milioni di tonnellate, di cui oltre un terzo esportato per un valore pari a circa 2,4 miliardi di euro in progressione del 5% e il fatturato alla produzione ha raggiunto i 6,6 miliardi di euro e al consumo circa 13 miliardi (anno produzione 2013).
“L’incremento del 5% delle vendite all’estero – ha spiegato Ezio Castiglione, presidente di Ismea – conferma il successo del brand Italia oltre confine, dove gli spazi di crescita restano ampi e incoraggianti. Sfruttare i potenziali significa però agire con maggiore determinazione sulle leve aziendali, in particolare sulla competitività, in un mercato reso nel frattempo più trasparente dal Pacchetto Qualità che, con la protezione ‘ex officio’, impone agli Stati Ue la tutela delle denominazioni d’origine contro i falsi. Cruciale sarà anche l’esito dei negoziati nell’ambito dell’accordo bilaterale con gli Usa. L’inserimento della tutela dei marchi di origine tra i punti fondamentali della trattativa rappresenta un importante passo in avanti, bisognerà adesso tradurlo nei testi attuativi”.
Ma quali sono i prodotti top dell’Italia delle denominazioni? Ecco in dettaglio la classifica stilata da Qualivita, in collaborazione con Ismea, nel suo 12esimo Rapporto sulle produzioni agroalimentari, che misura le performance economiche dei 269 prodotti tipici (dop e igp) di casa nostra registrate nel 2014.
1° – Grana Padano Dop
Con circa 885 milioni di euro di fatturato alla produzione nazionale, 1,5 miliardi al consumo nazionale, 530 milioni all’export e il 30% della sua produzione che varca i confini nazionali il Grana Padano DOP guida la classifica 2014.
2° – Parmigiano-reggiano Dop
Secondo posto, ma staccato di pochissimo dal primo, per il re dei formaggi: 809 milioni di euro il fatturato alla produzione nazionale, 1,5 miliardi al consumo nazionale e 460 milioni all’export. Anche in questo caso il 30% della produzione viene esportato.
3° – Mela Alto Adige Igp
Terza grazie alla quantità percentuale esportata (pari al 61%) ha comunque buone performance economiche.
4° pari merito
– Prosciutto di Parma Dop
Ottime performance economiche la dop coronata: 500 milioni di euro per il fatturato alla produzione nazionale, 1,5 miliardi al consumo nazionale e 241 milioni all’export.
– Pecorino Romano Dop
Primeggia soprattutto per la quantità di produzione certificata esportata.