“Non chiamatela carne alternativa”. E’ diventato ormai il motto di Patrick Brown, biologo e fisico dell’università di Stanford, quando parla della sua creatura, Impossible Foods. La start up, che concorre a simboleggiare la svolta alimentare della Silicon Valley, intende sviluppare una nuova generazione di carne e formaggi ricavati interamente da vegetali. Non a caso, il prodotto di punta si chiama cheeseburger impossibile ed è realizzato, appunto, esclusivamente con ingredienti vegetali. Insomma ha il sapore della carne, un aspetto al sangue tipico degli hamburger a cottura media, ma di carne, intesa in senso tradizionale, non c’è traccia. Il segreto è anzitutto l’utilizzo di un composto del ferro, l’eme, in grado di conferire un gusto e una colorazione simile a quella del manzo. Una scoperta potenzialmente in grado di scuotere l’intera industria, con un bacino di consumatori illimitato. D’altronde, in prima fila tra i sostenitori dell’azienda c’è Bill Gates, già finanziatore anche della start up Beyond Meat, che rincorre obiettivi simili, anche se con procedimenti diversi. Per adesso tuttavia il cheeseburger impossibile è ancora in fase di sviluppo, nell’ambito di un progetto portato avanti da un team di oltre cinquanta persone, tra cui scienziati, agricoltori e chef. Il primo ostacolo da superare sarà certamente quello del costo di produzione per ogni singolo pezzo, attualmente stimato intorno ai venti dollari. Nulla rispetto ai più di trecentomila occorsi ai ricercatori dell’università di Maastricht per realizzare il primo hamburger con le cellule staminali, ma comunque ancora una cifra poco concorrenziale. L’azienda, che vanta un capitale di circa settantacinque milioni di dollari e un crescente interesse da parte di investitori facoltosi, punta a debuttare nei supermercati entro la fine dell’anno.
Impossible Foods, arriva il cheeseburger 2.0
La start up della Silicon Valley debutterà nei supermercati americani entro la fine dell’anno. Tra i finanziatori c’è anche Bill Gates
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