L’auspicio del management è quello di chiudere l’intera operazione entro il 2015. Un traguardo che sembra davvero alla portata di Lavazza, saldamente in pole position per l’acquisizione delle francesi L’Or e Grand’Mère, due marchi che insieme fatturano circa trecento milioni di euro. In particolare, il primo produce capsule compatibili con Nespresso, che proprio in Francia ha il suo mercato principale, mentre Grand’Mère vanta un elevato livello di notorietà, con una gamma più tradizionale. Il gruppo torinese ha messo sul piatto circa seicento milioni di euro tramite un’offerta vincolante, destinata all’americana Mondelez e all’olandese Demb, proprietarie dei brand e in procinto di fondersi tra loro. Proprio la cessione dei due marchi transalpini, del resto, sarebbe un passaggio necessario per consentire questo maxi matrimonio, e ottenere così anche l’approvazione definitiva da parte dell’antitrust comunitaria. Non a caso, finora sono state avanzate una decina di manifestazioni d’interesse per rilevare L’Or e Grand’Mère, promosse da fondi europei e gruppi industriali internazionali. Ma quella di Lavazza, appunto, appare in netto vantaggio sulla concorrenza ed è già anch’essa al vaglio della Commissione europea. Il progetto presentato dal player italiano non prevedrebbe l’acquisizione degli stabilimenti di Montpellier e Andrezieu, lasciando così ipotizzare un aumento significativo delle attività nei poli di Settimo e Gattinara, in Piemonte. Con queste new entry nel proprio portafoglio, inoltre, l’azienda compirebbe un altro importante passo avanti verso l’obiettivo di arrivare nei prossimi anni a due miliardi di euro di fatturato, raddoppiando i ricavi all’estero.
Lavazza alla conquista del caffè francese
Il gruppo italiano è vicino all’acquisizione dei marchi L’Or e Grand’Mère. Un affare da 600 milioni di euro che apre nuovi scenari nel mercato
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