Nuova importante operazione di M&A per il gruppo Parmalat, che si è incanalato in una strategia di crescita frenetica per linee esterne che non mostra ancora, evidentemente, soluzione di continuità. Dopo la parentesi italiana delle Latterie Friulane, acquistate (forse sarebbe meglio dire “salvate”) a fine 2014, ora sono il Centro e Sudamerica che tornano protagonisti grazie a un accordo che porterà sotto il cappello di Collecchio le attività della Distribudora de Lacteos Algil, che ha sede a Città del Messico ma nasce nella cittadina di San Miguel de Allende Guanajuato nel 1956. Le attività acquisite di questa società specializzata nella produzione di formaggio nel 2013 hanno fatturato 174 milioni di euro e saranno valorizzate l’equivalente di 93 milioni di euro (105 milioni di dollari). Il prezzo è suscettibile di un “aggiustamento (al ribasso, ndr) se alla data del perfezionamento il debito di Agil sarà superiore a 48 milioni di dollari americani” si legge in una nota.
L’accordo comprende quattro stabilimenti produttivi, di cui uno in Messico, due in Uruguay e uno in Argentina, un portafoglio di marchi molto variegato tra i quali spiccano Esmeralda, El Ciervo, Mariposa e La Campesina Holandesa, un network di 20 centri distributivi in Messico e 4000 dipendenti che entreranno così a far parte della società del gruppo Lactalis.
Da ricordare che Parmalat nell’ultimo biennio è stata molto attiva con le acquisizioni in Brasile, tra le quali spiccano sicuramente gli 11 stabilimenti dell’ex gruppo Brf che hanno consentito alla società parmense di diventare il terzo player su quel grande mercato.