I numeri parlano chiaro: secondo i dati Nielsen riferiti ai canali iper+super+superette il mercato del latte fresco in 5 anni ha perso 97mila tonnellate mentre quello uht 58mila. Si tratta di un comparto in forte difficoltà sia a monte che a valle della filiera e il crollo del prezzo alla stalla, che alcuni retailer come Conad stanno cercando in qualche modo di arginare, ne stanno compromettendo fortemente la competitività, anche sui mercati esteri dove i prodotti lattiero caseari del made in Italy hanno un potenziale di sviluppo enorme. La presa di posizione di Alleanza Cooperative Agroalimentari è netta. “Puntare su una strategia nazionale che permetta alla filiera lattiero casearia nazionale di riconquistare il proprio vantaggio competitivo nei mercati nazionali ed internazionali, attraverso politiche reali di programmazione delle filiere, che ruotino intorno a strumenti quali le Op e gli Organismi interprofessionali, governati con soli principi imprenditoriali, che consentano di distribuire in maniera efficace e trasparente il valore del prodotto, trasformandolo in reddito per gli allevatori – sostiene il presidente Giorgio Mercuri – ”.
Secondo Mercuri occorrerà anche “puntare al rilancio del consumo di latte fresco di alta qualità anche attraverso la grande occasione del programma comunitario ‘Latte nelle Scuole’ che sarà inaugurato nel 2016”. Altro obiettivo strategico del comparto è quello di “riuscire a recuperare valore nelle principali produzioni lattiero-casearie dop attraverso un’azione promozionale più efficace e maggiore slancio alle esportazioni, una lotta senza frontiere alla contraffazione ed un adeguato posizionamento degli accordi bilaterali su cui si giocherà il futuro del nostro agroalimentare a partire dal negoziato TTIP”.