Il contesto di mercato non è certamente dei migliori. Non a caso, durante il 2014 l’industria dolciaria del cioccolato ha registrato una flessione dei volumi pari circa all’1,8% a livello globale. A ciò si aggiungono le forti pressioni sui margini, come conseguenza anzitutto dell’aumento vertiginoso del prezzo del cacao, spinto anche dall’epidemia di Ebola nei Paesi dell’Africa occidentale. Tutte dinamiche che tuttavia non hanno impedito al gruppo zurighese Barry Callebaut di registrare nell’ultimo anno fiscale, terminato lo scorso novembre, un incremento delle vendite, pur contenuto allo 0,2%. Vola invece il fatturato, che raggiunge quota 1,7 miliardi di euro, avanzando di 15,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Un trend rialzista sostenuto anche dalla ripresa dei consumi di tavolette e praline in Europa occidentale, dove si concentra il core business della multinazionale elvetica, con un giro d’affari complessivo di circa 762 milioni di euro. Per il 2015, quindi, le aspettative sul fatturato sono ancora piuttosto positive, anche perché l’esposizione al franco è piuttosto limitata, dato che il gruppo svolge quasi tutte le sue attività fuori dalla Svizzera. Dunque, costi e disponibilità delle materie prime permettendo, il player intende confermare i suoi piani di sviluppo a livello globale, comprese le aperture di nuovi flagship store. L’ultimo in ordine di tempo è stato appena inaugurato a Dubai e rientra a pieno titolo nella rete dei Chocolate Academy. Si tratta di un format innovativo, che offre una vasta gamma di seminari, dimostrazioni e corsi pratici, rivolti soprattutto a professionisti del settore, come pasticceri e chef. Un vero e proprio centro di formazione, insomma, in grado di fidelizzare la clientela e favorire così un’ulteriore crescita nella regione.
Barry Callebaut, la fabbrica del cioccolato continua a crescere
Il gruppo svizzero performa rispetto al mercato e conferma i piani di espansione. Intanto a Dubai inaugura la sua Chocolate Academy
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