Tre possibili scenari per il futuro, ma la certezza resta solo una. Il consumo dei prodotti biologici in Francia è destinato a crescere ancora, spingendo le insegne della grande distribuzione a innovare per soddisfare una domanda sempre più qualificata. Lo conferma una ricerca di Precepta, dipartimento di studi strategici del gruppo Xerfi, che ha appunto avanzato tre ipotesi per lo sviluppo del settore. La prima, quella più ottimistica, si basa sostanzialmente su un sensibile aumento del numero dei consumatori diffidenti verso l’industria convenzionale. Una dinamica che premierebbe inevitabilmente il cibo bio, spingendolo verso un trend di crescita annua vicino all’11,2%. Nel 2018, quindi, questo comparto raggiungerebbe una quota di 4,2 punti del totale mercato alimentare, per un giro d’affari di 7,8 miliardi di euro. Al contrario, la previsione più pessimista è che il bio incrementi le vendite solo del 3,1% all’anno, frenato da scandali sanitari e da un generale indebolimento dell’offerta. Sempre secondo gli esperti di Precepta, tuttavia, ci sarebbe una terza situazione, intermedia tra le due precedenti, con uno scenario di crescita al ritmo di 8,1 punti percentuali all’anno, così da raggiungere un fatturato di 6,7 miliardi di euro nel 2018. In ogni caso, molto dipenderà anche dalla capacità dei big retailer di integrare il digital nelle loro strategie, puntando sulla consegna a domicilio e nei servizi di click & collect. Una mossa che gli permetterebbe, tra l’altro, di non subire la rapida ascesa dei bio e-shop. Intanto, si prevedono ulteriori investimenti dei player nell’allestimento di concept store dedicati, come già fatto, per esempio, da Auchan con Coeur de nature.
Francia, tre scenari per la crescita del bio
Una ricerca di Precepta analizza le possibili evoluzioni del settore biologico. Ecommerce e concept store dedicati possono aiutare i big retailer della gdo
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