È allarme embargo per le imprese del food italiano in Russia. Sull’export agroalimentare made in Italy infatti pesa il calo del 37% registrato nel Paese, che sta registrando oltretutto un forte rallentamento dell’economia a causa della svalutazione del rublo. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al mese di gennaio 2015 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Se i settori più colpiti sono chiaramente quelli interessati dall’embargo – scattato il 7 agosto 2014 dopo le sanzioni europee – e quindi frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce, perdite di quote di mercato considerevoli si registrano anche in altri importanti comparti, dal tessile ai mobili fino agli autoveicoli. Nell’agroalimentare si sommano anche i danni indiretti dovuti alla perdita di immagine e di mercato provocata dalla diffusione in Russia di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il made in Italy. Secondo quanto riportato da Coldiretti, “lo stop alle importazioni di prodotti freschi ha provocato nel paese di Putin un vero boom nella produzione locale di prodotti italiani taroccati, dal salame Italia alla mozzarella ‘Casa Italia’, dall’insalata ‘Buona Italia’ alla Robiola Unagrande, ma anche la mortadella Milano o il parmesan Pirpacchi tutti rigorosamente realizzati nello stato ex sovietico”.
Russia, crollano le esportazioni di agroalimentare italiano
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