Ci sono tre new entry nel mondo dei salumi tipici. La coppa piacentina, la pancetta piacentina e il salame piacentino sono ufficialmente diventate delle dop grazie alla certificazione concessa da CSQA che si è occupata dell’attività di controllo sui prodotti e dal placet dell’Istituto Parma Qualità di Langhirano che si è occupato dell’attività di controllo su allevamenti, macelli e laboratori di sezionamento, secondo quanto stabilito dalla convenzione stipulata tra i due Enti e approvata dal Ministero competente.
“La nostra esperienza e la nostra leadership nel certificare le tipicità del food italiano – ha detto Pietro Bonato, direttore generale di CSQA – sono state messe a disposizione dei salumifici piacentini e dei loro prodotti che vanno ad aggiungersi agli oltre 50 dop, igp, stg che già controlliamo. Considerando che oltre il 25% della produzione delle aziende certificate è destinato all’export, questo settore rappresenta il made in Italy in Europa e nel mondo. La sfida di CSQA è quella di certificare le imprese italiane dell’agroalimentare per inserirle nei circuiti europei e internazionali garantendo ai consumatori solo prodotti di qualità primaria”.
Cosa prevede il disciplinare? Anzitutto che la materia prima utilizzata deve provenire da suini rigorosamente nati e allevati nelle regioni Emilia Romagna e Lombardia. La zona di produzione è limitata alla sola provincia di Piacenza, il cui clima è determinante per ottenere le caratteristiche speciali e il gusto dei salumi. Per quanto riguarda i risultati della produzione il trend del 2014 è positivo in tutte e tre le categorie: 389.783 coppe, il 10% in più rispetto all’anno precedente, 129.142 le pancette e 1.581.835 pezzi di salame (circa il 40% in più rispetto all’anno precedente).