Cambio di rotta per due dei maggiori player del panorama distributivo inglese. Il più evidente coinvolge il leader Tesco, che ha annunciato il delisting di un terzo dei suoi 90mila prodotti entro l’estate. La scelta è dettata dall’esigenza di ridurre i costi, aumentare la propensione a spendere, semplificando gli assortimenti e aiutando il consumatore a scegliere. La notizia non è delle migliori per i produttori e preoccupa soprattutto i fornitori minori di specialità che sono i più a rischio eliminazione.
La razionalizzazione dell’assortimento è stata influenzata dal successo di Aldi e Lidl nel Regno Unito. I dati più recenti indicano che i due discounter insieme rappresentano oltre il 10% di tutte le vendite di prodotti alimentari, un valore mai raggiunto prima.
Contemporaneamente, altri concorrenti stanno intensificando gli sforzi per competere con il format della convenienza per antonomasia. Un altro big come Morrisons ha annunciato forti tagli dei prezzi su alcuni prodotti di base come uova, pane, latte, burro, caffè, zucchero, succo di frutta e pasta che scenderanno del 56% sia sul fronte dei prodotti a marchio del distributore, sia per quelli di marca. Oltre 130 item verranno ridotti in media del 22%. Il retailer spiega in una nota “che i ribassi dei prezzi saranno continuativi non trattandosi di semplici promozioni temporanee”.