Che la passione per la cucina sia nel dna degli italiani è un fattore ampiamente risaputo. Lo dimostra, tra l’altro, la ricchezza del patrimonio gastronomico e la miriade di ricette e prodotti tipici provenienti da ogni angolo del Belpaese. E adesso anche una ricerca condotta da Gfk a livello globale, che ha coinvolto 27 mila persone di 22 diverse nazionalità, con l’obiettivo di misurare il legame tra il cibo e le popolazioni. In cima al ranking dei Paesi più attratti dal fascino dei fornelli c’è dunque l’Italia, con il 43% degli intervistati che dichiarano il loro amore per le preparazioni domestiche. Seguono i sudafricani con il 42%, davanti a indonesiani e messicani, entrambi a quota 42%, mentre al quinto posto si classificano gli indiani. Sorprende invece il dato dai francesi, attestato appena al 24%, così come quello dei britannici, che non va oltre i 26 punti percentuali. Lo studio inoltre ha esaminato il tempo speso per cucinare, evidenziando dinamiche piuttosto interessanti. Se infatti gli indiani dedicano oltre 13 ore settimanali a questa attività, i sudcoreani non arrivano nemmeno a quattro ore, probabilmente per l’abitudine di acquistare cibo già pronto nei mercati di quartiere. Le 7,1 ore settimanali impiegate dagli italiani, invece, superano di poco la media globale di 6,5 ore, ma battono nettamente il tempo dei francesi, fermi a sole 5,5. Il terzo e ultimo quesito del sondaggio di Gfk riguarda infine la percezione del livello di competenza in cucina. Qui gli italiani mostrano una chiara dose di umiltà, con solo il 35% del campione che si considera esperto, contro il 50% dei sudafricani e il 48% degli indiani. Si posizionano ancora una volta indietro i cugini d’oltralpe, con uno scarno 20%, forse anche perché tendono molto a considerare la cucina una vera e propria professione, piuttosto che una passione da coltivare in casa.