Sembra ormai in dirittura d’arrivo l’acquisizione delle attività lattiero-casearie di Dairy Crest da parte di Müller. L’affare, dato già per fatto lo scorso novembre, è stato vagliato dalla Commissione Europea e ora attende solo l’approvazione della Competition and Markets Authority britannica. Non proprio una formalità, anche se il management della multinazionale tedesca si mostra molto ottimista. Nonostante i ritardi e gli ostacoli burocratici, infatti, tutto dovrebbe risolversi positivamente nel secondo semestre di quest’anno, per la cifra complessiva di 80 milioni di sterline. Ad operazione conclusa, il settore in Gran Bretagna sarà quindi dominato da tre player: la danese Arla, saldamente leader con una produzione annua di 3,5 miliardi di litri di latte, la cooperativa di agricoltori Fisrt Milk e, appunto, Müller. L’ipotesi di un fallimento della trattativa, del resto, non è nemmeno presa in considerazione da Dairy Crest, che negli ultimi tempi ha risentito in maniera pesante della pressione al ribasso sui prezzi, tanto da legare la propria sopravvivenza a questo accordo. Una dinamica determinata dalla forte competizione tra retailer come Tesco, Morrisons, Sainsbury’s e Aldi che, secondo i dati di Cnbc, ha portato il prezzo del latte a circa 43 pence al litro, pari a 55 centesimi di euro. Meno, insomma, del costo medio di una bottiglia di acqua minerale in confezione multipack. E molto meno, ovviamente, anche dell’offerta di Dairy Crest, che si affida soprattutto a un servizio di consegna porta a porta, diventato quindi più costoso rispetto al supermercato. “Questa operazione rappresenterà un fattore positivo sia per la nostra azienda che per l’industria lattiero-casearia britannica nel suo complesso – ha commentato Mark Allen, ceo di Dairy Crest –. Sarà in grado di generare nuove economie di scala e aiuterà lo sviluppo sostenibile del settore, mettendolo in una posizione migliore per competere a livello globale”.
Müller, è quasi fatta per l’acquisizione di Dairy Crest
Per formalizzare l’affare manca solo l’approvazione da parte dell’autorità garante della concorrenza. E intanto in Uk il latte costa meno dell’acqua minerale
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