E’ la prima volta che accade, ma è chiaro a tutti che non sarà affatto l’ultima. Durante lo scorso anno, i britannici hanno preferito il prosecco allo champagne, raddoppiandone i volumi e portando così il giro d’affari complessivo nei supermercati a 252 milioni di euro. Quasi 60 in più rispetto al concorrente francese, che ha registrato un aumento dei consumi di appena lo 0,8%, a fronte anche di un calo a valore di quasi due punti. Una dinamica che si lega alla ricerca di risparmio, dato che una bottiglia di vino spumante costa in media 6,49 sterline, mentre lo champagne supera le 16 sterline. Tuttavia emerge in maniera evidente anche un maggior gradimento verso le bollicine del Belpaese. “Per sua natura, il prosecco italiano è di gran lunga più dolce di buona parte degli champagne e quindi riesce a far subito presa sulle donne e sul pubblico giovane – ha commentato Marc Ambrose, buyer di Asda, retailer in cui le vendite sono salite del 41% -. Il tutto, inoltre, è facilitato dalla componente prezzo”. Insomma, il prodotto giusto al momento giusto. La vera tendenza, del resto, è che le bottiglie made in Italy vengono sempre più stappate per un piacere quotidiano, non limitato alle occasioni celebrative e di convivialità. Una vera e propria manna dal cielo per le imprese italiane che, secondo le rilevazioni Istat elaborate da Coldiretti, per la prima volta hanno sorpassato i cugini d’oltralpe anche nel computo complessivo delle esportazioni, grazie a un exploit del 20%, con punte del 30% negli Stati Uniti. Il simbolo di questo nuovo equilibrio è in un dato piuttosto curioso. Nel 2014 l’export di spumante italiano in Francia ha raggiunto ben 9,8 milioni di bottiglie mentre, al contrario, l’importazione di champagne si è fermata a 5,8 milioni.
Uk, il prosecco supera lo champagne
Le bollicine italiane registrano trend da record e battono la concorrenza francese. Prezzo e dolcezza fanno la differenza nei supermercati
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