Decolla l’export verso la Cina

A marzo è boom di vendite a Pechino e dintorni per l’agroalimentare italiano, che mette a segno un rialzo del 51% su base tendenziale
Decolla l’export verso la Cina

Che sia la volta buona per un decollo delle esportazioni agroalimentari in Cina? A marzo, secondo i dati Istat elaborati da Coldiretti, sono cresciute del 51% rispetto allo stesso periodo del 2014. Una vera a propria festa che non lascia indifferenti i nostri produttori e che arriva proprio in un mese che in realtà non ci vede molto attivi come export verso il Dragone. Anzi, è proprio la Cina che a marzo ha accresciuto di molto le spedizioni verso l’Italia, soprattutto di prodotti in metallo, apparecchi elettrici e macchinari, con un rialzo superiore al 50 per cento. Il nostro alimentare dunque sembra conoscere un buon momento a Pechino e dintorni, con crescite addirittura superiori agli Stati Uniti (+26% tendenziale a marzo) che sono uno sbocco consolidato per il nostro export e che si giovano di un biglietto verde ora particolarmente forte.

Le avvisaglie che la Cina iniziasse a interessarsi più seriamente ai nostri prodotti food & beverage c’erano da un po’, in verità. Federalimentare aveva già parlato di “ritorno della Cina” sottolineando che nel 2014 l’export in loco era cresciuto del 10% quasi e una regione come la Toscana ha registrato un incremento del 22% del proprio, trainato dal settore delle bevande, dove i vini la fanno ovviamente da padrone. Si sono intensificati i contatti nel settore delle carni lavorate, grazie all’impegno di Assica che si sta adoperando proprio in un momento in cui c’è qualche timida apertura verso categorie di prodotti solitamente molto protette. E poi c’è il latte, che vive un momento di contrazione dei volumi in Italia ma che potrebbe trovare uno sbocco fondamentale proprio in Cina, interessata alla sicurezza alimentare ottima che l’Italia garantisce per questo prodotto, così come a tutti i suoi derivati per i quali, però, ci sono ancora tante barriere sensoriali da superare.

Al contrario l’Italia continua a importare sempre meno concentrato di pomodoro, per molti anni uno dei prodotti simbolo cinesi da esportazione in Italia: nel 2014 gli arrivi sono scesi del 54% a 14mila tonnellate. Erano 31mila nel 2013, secondo le elaborazioni di Anicav.

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