La Cina è una meta ancora molto ambita e difficile da presidiare per i produttori italiani di salumi. Eppure, dopo un lungo iter di negoziazioni, Felsineo è riuscita superare i severi controlli e le verifiche delle autorità cinesi, ricevendo il benestare all’export.
La società emiliana, leader europeo nella produzione e vendita di mortadella con un fatturato di 50 milioni di euro, ha avviato le pratiche per il riconoscimento ben 11 anni fa, quando il ministero della Salute italiano ha iniziato a raccogliere le prime adesioni da parte di aziende del nostro paese interessate ad esportare in Cina, che solo quest’anno ha deciso di aprire le porte ai salumi cotti provenienti dall’Italia.
“Dopo tanti anni di attesa è per noi motivo di grande soddisfazione essere stati i primi a portare la mortadella in Cina, un emblema della cucina italiana ed emiliano-romagnola nel mondo – afferma il presidente Andrea Raimondi – : Felsineo è organizzata per rispondere agli standard qualitativi più elevati e ha ottenuto negli anni le certificazioni internazionali per esportare in ogni parte del mondo. E da oggi siamo presenti anche in Cina”.
Il 22 maggio scorso la prima fornitura di mortadella italiana ha superato la dogana: Felsineo ha spedito il carico-test di 150 kg a Shanghai, che insieme a Pechino sarà uno dei due principali mercati di destinazione. Mentre tra i canali di vendita l’azienda privilegierà l’horeca, soprattutto per i ristoranti e i grandi hotel frequentati dagli occidentali trasferitisi in Cina e la gdo partendo dalle grandi catene internazionali come Metro, Carrefour e Auchan.
Felsineo ha messo a punto per l’occasione anche un logo in caratteri cinesi, ma sul mercato d’oriente la mortadella Felsineo uscirà con il nome italiano, a rafforzare l’origine del prodotto.