Dopo aver rinviato lo sbarco in Borsa nel 2014, adesso sembra fatta per Massimo Zanetti beverage group (Mzbg) che ieri ha presentato alla stampa il progetto di quotazione. La vendita delle azioni si concluderà il prossimo 28 maggio e nelle vicinanze di quella data sarà chiaro se l’accoglienza degli investitori sarà stata positiva.
La società di Villorba (Tv) dovrebbe incassare tra i 73 e i 99 milioni di euro grazie all’aumento di capitale che costituisce parte dell’offerta pubblica di vendita e sottoscrizione (opvs). L’incasso totale dovrebbe aggirarsi tra i 142 e i 192 milioni di euro, ma parte di questi soldi andranno direttamente nelle tasche della famiglia proprietaria del gruppo.
Con i soldi incassati Mzbg dovrebbe chiudere anticipatamente il finanziamento acceso per l’acquisizione di Boncafè, una società basata a Singapore e con interessi in Malesia e Thailandia, oltre che riequilibrare la posizione finanziaria netta, che al 31 marzo 2015 vede debiti per 279,5 milioni di euro. Nei piani a breve termine della società vi sono anche un paio di acquisizioni per le quali vi sono già trattative in corso. “Penso che finanzieremo tali operazioni con il nostro cash flow – ha detto Massimo Zanetti in conferenza – comunque se si presentassero occasioni di maggiori dimensioni, sono disposto a scendere nel capitale rispetto alla quota che deterrò”. Nessun interesse, al contrario, per i marchi che dovrà mettere in vendita Jacob Douwe Egberts, il gruppo nato dalla fusione delle attività nel caffè di Mondelez e Douwe Egberts, per ottemperare alle prescrizioni dell’Antitrust europeo. Sì sa, al contrario, che Lavazza è in lizza per Carte Noire.
Non tutte le attività che afferiscono il gruppo sbarcheranno in Borsa: dal perimetro sono infatti escluse le piantagioni di caffè, parte alta della filiera. Sono incluse, invece, le torrefazioni e le aziende commerciali. Queste attività hanno un fatturato consolidato di 763 milioni di euro nel 2014, in crescita del 3,3% circa rispetto al 2013, e proveniente per il 36% da prodotti private label. Il primo mercato di vendita sono gli Stati Uniti, che nel 2014 valeva il 47% dei ricavi, mentre Italia e Francia sono al secondo posto con l’11%, seguite dalla Finlandia con il 9% e poi Austria e Germania. Il risultato operativo (ebit) si è attestato a 37,5 milioni di euro, ovvero il 4,8% dei ricavi, in crescita a due cifre rispetto al 2013, mentre l’utile netto di gruppo è stato pari a 12,7 milioni di euro, che si confronta con i 7,1 milioni del 2013. Nei primi tre mesi del 2015 i ricavi netti consolidati sono stati pari a pari a 217,3 milioni di euro (+26,8% all’esercizio precedente) con un risultato operativo di 4,9 milioni di euro (2,8 milioni di euro nell’esercizio precedente).
Massimo Zanetti sbarca a Piazza Affari
La società dovrebbe incassare fino a un centinaio di milioni utili a riequilibrare la situazione patrimoniale. Attese due acquisizioni
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