La celebre catena di supermarket americana Whole Foods ha rivelato il nome del suo nuovo format, che ha come target principale i cosiddetti millenials, ovvero coloro che sono nati a partire dagli anni 80 e che hanno quindi da 30 anni in su. Si chiamerà “365 by Whole Foods” e il primo punto vendita sarà aperto nel 2016. L’offerta sarà strutturata sul modello dell’every day low price, ma utilizzando i prodotti bio e naturali che caratterizzano l’offerta dell’insegna principale. Lo scopo è quello di rintuzzare gli attacchi di altre catene, che hanno integrato la loro offerta con prodotti “Whole Foods style”, e mantenere la leadership nel retailing di alta qualità allargando la base di consumatori.
Per la società si tratta di una piccola grande rivoluzione dopo 37 anni di sviluppo dei suoi punti vendita a marchio principale. “Per noi è un progetto realmente grande e si tratta di un grosso passo avanti nella nostra strategia – ha detto Jeff Tunas, che sarà il presidente della nuova catena – Abbiamo compreso che i c’era una platea più vasta di quella che attualmente serviamo interessata a provare l’esperienza dei nostri prodotti. Si tratta dei consumatori più giovani che magari non hanno la capacità di accedere alla nostra offerta e a cui cerchiamo di dare una risposta. Non si tratta solo di una questione di prezzo, però. Conta anche l’approccio e la voglia di provare un esperienza sensoriale diversa, a cominciare dal punto di vendita che sarà tecnologicamente avanzato (e quindi vicino ai millenials, ndr), ma non con una tecnologia fine a se stessa, fatta solo per stupire. Qualcosa che realmente accresca l’esperienza di acquisto. Altrettanto curato sarà il design.” cui i consumatori più giovani sono sempre attenti, si sa.
Dopo l’annuncio non sono mancati confronti e qualche critica. Secondo alcuni osservatori Whole Foods ha deciso di rintuzzare, a modo suo, la concorrenza della catena californiana Trader Joe’s, che ha un buon appeal sui millenials, oltre che difendersi dall’offensiva del gigante Wal Mart, che ha deciso di entrare nel segmento del bio. I più scettici rispetto all’annuncio sostengono che la società non avrebbe ancora le idee chiare, dato che non ha comunicato ne dove, ne quanti punti di vendita saranno aperti. Secondo la rivista Fortune potrebbero essere altrettanti di quelli a marchio Whole Foods, che sono attualmente 420 circa ma che dovrebbero raggiungere i 1200 punti vendita quando il grande piano di espansione sarà concluso. Non è escluso che questo target venga raggiunto con gli store 365. Altri punti caratterizzanti gli store dovrebbero essere una superficie media minore, un assortimento più stretto e un allestimento meno cari della catena principale.
In ogni modo la nascita di una catena con questo posizionamento potrebbe essere un’occasione per i tanti produttori bio italiani per raggiungere o incrementare le proprie vendite negli Usa il mercato che più di tutti attira adesso grazie al dollaro forte e alla alta propensione al consumo degli americani.