Riso Scotti, Food e Intesa Sanpaolo: un convegno per l’internazionalizzazione

Al convegno Riso Scotti cinque grandi imprenditori italiani racconteranno la loro esperienza sui mercati esteri
Riso Scotti, Food e Intesa Sanpaolo: un convegno per l’internazionalizzazione

Quali sono le ricette per avere successo all’estero? Nel convegno organizzato da Riso Scotti con Food il prossimo 2 luglio alle ore 17.00, in Expo Milano presso lo spazio Intesa San Paolo, promotore dell’evento, cinque imprenditori di successo illustreranno le cinque regole d’oro per avere successo sui mercati internazionali e per discutere di un tema che sta diventando ‘il tema’ più caldo su cui oggi stanno lavorando, stanno investendo, si stanno impegnando particolarmente gli imprenditori dell’agroalimentare italiano, ossia come crescere all’estero molto più di quanto si sia fatto finora.

I nostri dati sono in crescita, certo, ma non c’è convegno, non c’è dibattito in cui non si ricordi che comunque il nostro export cresce meno di quanto dovrebbe e soprattutto meno di quanto cresca quello di paesi come la Germania che non possono vantare la stessa qualità e gamma di prodotti che abbiamo noi. La novità è che sembra che questo tema sia finalmente entrato in modo importante anche nell’agenda di governo. Sembra che mai come in questo momento ci sia (almeno a parole) la volontà di far fare al made in Italy qualche passo avanti in più su tutti i mercati esteri. Le dichiarazioni del sottosegretario Calenda all’Fmi di Chicago sugli obiettivi di crescita negli Usa sono state molto incoraggianti. Gli Usa sono già il terzo mercato di destinazione delle nostre esportazioni (che nel 2014 sono cresciute del 6,2%), siamo all’ottavo posto nella classifica dei fornitori con un giro d’affari di oltre 4 miliardi di dollari. In questo contesto è stata presentata e lanciata una campagna di comunicazione importante per promuovere l’autentico cibo italiano che ha per obiettivo quello di far passare la crescita dell’export in Usa dal 5/7% previsto al 10/12%. È stata messa in calendario una serie di appuntamenti con i pricipali retailer e messo a budget un investimento di 50 milioni di euro. Sembra quindi che qualcosa si stia muovendo anche a livello istituzionale, ma il vero problema di cui discuteremo anche oggi è che bisogna studiare misure concrete anche per accompagnare e per facilitare l’arrivo dei nostri prodotti su quei mercati, perché se parte una campagna di comunicazione per il made in Italy e poi i nostri prodotti non ci sono, l’effetto può essere quello paradossale di aiutare ancora una volta l’italian sounding.

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