La gdo e l’ecommerce offrono nuove sfide e grandi opportunità di business per gli imprenditori italiani vocati all’internazionalizzazione. Questo il tema centrale del XIV Forum Annuale del Comitato Leonardo, che si è tenuto presso la sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma a cui hanno preso parte, oltre alla presidente del Comitato Leonardo Luisa Todini, il vice ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, il presidente dell’Agenzia Ice Riccardo M. Monti, il presidente del Comitato Tecnico per l’internazionalizzazione e gli investitori esteri di Confindustria Licia Mattioli e alcuni importanti esponenti dell’industria e della distribuzione italiana come Giandomenico Auricchio (ad Gennaro Auricchio), Claudio Marenzi (presidente Herno e presidente Sistema Moda Italia), Francesco Pugliese (ad Conad) e come presenza internazionale Marco Capello (Founder BlueGem Capital Partners and Chairman Liberty).
Nel corso dell’incontro si è partiti dalla petizione di principio che l’export italiano continua a rappresentare il volano della ripresa economica del Paese e che il made in Italy è sempre più apprezzato grazie alla qualità, all’innovazione e all’unicità dei suoi prodotti, ma per crescere nei numeri e incrementare le vendite sui mercati internazionali serve essere posizionati sui canali distributivi che contano. “Il settore retail – afferma Luisa Todini, presidente del Comitato Leonardo – ha registrato significativi mutamenti in tutte le principali economie europee, polarizzandosi, soprattutto nei mercati evoluti, in un numero relativamente ristretto di grandi gruppi. L’ecommerce cresce a doppia cifra consentendo ai produttori di entrare in nuovi segmenti e di raggiungere direttamente i consumatori. Il canale delle vendite online è particolarmente strategico per le aziende italiane, fortemente limitate dalla mancanza nella gdo di importanti operatori italiani con presenza all’estero.”
“Il Governo ha fatto dell’aumento dell’export e delle capacità di esportare delle nostre imprese un obiettivo prioritario. Il netto incremento delle esportazioni italiane sui mercati internazionali (intra ed extra-Ue) del più 4,1% nei primi cinque mesi dell’anno (pari – in termini assoluti – a 6,6 miliardi di euro di introiti aggiuntivi), dimostra che la quota parte dell’Italia negli scambi commerciali è già in deciso aumento. Questo è solo il primo risultato delle azioni messe in campo dall’esecutivo e del lavoro di squadra tra le imprese italiane, le loro associazioni e le Istituzioni” – ha specificato il vice ministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda – “I nostri obiettivi sono però ancor più ambiziosi: sul mercato mondiale si stanno affacciando 800 milioni di nuovi consumatori in cerca di prodotti con un forte contenuto di qualità. E’un’opportunità che dobbiamo cogliere, innovando profondamente il supporto governativo all’internazionalizzazione delle nostre imprese. Il piano straordinario per il made in Italy prevede, tra le altre cose, un’azione relativa al potenziamento degli strumenti di e-commerce per le PMI, per favorirne l’accesso al mercato e alle piattaforme digitali e una serie di accordi con le più importanti catene della grande distribuzione all’estero per inserire a scaffale un maggior numero di prodotti italiani, in particolare marchi di qualità appartenenti ad aziende di piccole dimensioni.
“Negli ultimi anni – ha sottolineato il presidente dell’Agenzia Ice, Riccardo Maria Monti, – il settore della distribuzione al dettaglio ha registrato mutamenti in tutti i principali mercati, ridisegnando il contesto entro il quale i distributori si trovano ad operare: si è rilevato un notevole cambiamento dei modelli di acquisto dei consumatori, con la crescente importanza del prezzo e delle opzioni di consegna ed una graduale migrazione verso il canale digitale (e-commerce). In particolare – ha proseguito Monti – lo sviluppo dei canali digitali ha permesso ai produttori di entrare in nuovi mercati e segmenti consentendo loro di raggiungere direttamente i consumatori, eliminando alcuni passaggi della catena del valore con maggiori margini. Attualmente la gdo e l’ecommerce presentano modelli di business e di vendita complementari a quelli tradizionali offrendo enormi potenzialità per i nostri esportatori e rappresentando una occasione di crescita ed uno straordinario volano per le produzioni del made in Italy”.
Durante l’incontro è stata presentata una ricerca realizzata per il Comitato Leonardo da Kpmg Advisory in collaborazione con l’Ufficio pianificazione strategica, studi e rete estera dell’Agenzia Ice, che ha evidenziato come il fenomeno della concentrazione della gdo in un numero ristretto di top player fortemente internazionalizzati possa offrire ai produttori una maggiore visibilità e la possibilità di internazionalizzarsi.
Lo studio ha inoltre sottolineato come nei quattro mercati presi in in esame (Germania, Francia, Spagna, Regno Unito e Italia) le vendite complessive nel segmento ecommerce abbiano raggiunto nel 2014 un valore di circa 156 miliardi di euro, pari ad oltre l’80% di tutto l’ecommerce europeo.