Se fosse un vero e proprio format di ristorazione, con tanto di brand, probabilmente sarebbe in grado di fare concorrenza a molti player affermati del settore. Non a caso, Google è considerato il posto al mondo dove si lavora meglio, grazie ai numerosi benefit che offre ai suoi dipendenti. Tra questi c’è sicuramente Google Food, un programma di alimentazione rivolto agli impiegati, che sforna circa 20 milioni di pasti all’anno in tutte le sedi della multinazionale. L’idea classica della mensa aziendale è sostituita da ambienti colorati e dal design ricercato, dove i commensali si servono da un grande piatto centrale, come in famiglia. Ogni aspetto è pensato per favorire il relax e la conversazione, con la garanzia di mangiare cibi salutari, dei quali si conoscono la provenienza e le caratteristiche organolettiche, anche attraverso etichette esplicative colorate. Dietro a tutto questo c’è Michiel Bakker, director global di Google Food, protagonista a Expo di un forum sul tema delle start-up e dell’innovazione. All’evento, partecipato anche da ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, il manager di Big G ha ricordato l’impegno del colosso di Mountain View per sostenere le giovani imprese e quanto il motore di ricerca sia una piattaforma efficace per aumentare la visibilità. Negli ultimi tre anni, del resto, la ricerca di made in Italy è cresciuta del 22%, mentre quelle legate ai generi alimentari del 33%. “Oggi la tecnologia offre opportunità incredibili a produttori, imprenditori e start del mondo del food – ha commentato Michiel Bakker -. Da parte nostra, insieme al ministero italiano delle politiche agricole alimentari e forestali, abbiamo lanciato il progetto ‘Made in Italy: Eccellenze in Digitale’, con l’obiettivo di far conoscere il meglio dell’agroalimentare italiano nel mondo. E, allo stesso tempo, fare educazione al digitale tra le imprese. Una finalità, quest’ultima, sulla quale lavoriamo anche con il più recente progetto della piattaforma Crescere in Digitale, dedicata alla formazione dei giovani italiani, affinché possano diventare essi stessi ambasciatori di innovazione tra le pmi del Belpaese”.
Expo, così Google può aiutare il made in Italy
Michiel Bakker, manager di Big G, è intervenuto a Milano per il forum sulle start-up. Ecco i progetti per valorizzare l'italian food
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