Quello appena trascorso è stato molto probabilmente l’anno più difficile nella storia quasi centenaria del retailer inglese. Nell’ultimo esercizio fiscale, del resto, ha riportato una perdita netta record di quasi 8 miliardi di euro, con un brusco calo del giro d’affari e persino uno scandalo legato a irregolarità contabili. Poi è arrivato il piano di ristrutturazione varato dal ceo Dave Lewis, con l’obiettivo di tagliare gli sprechi e abbattere i costi di gestione. Ma anche di ridurre il prezzo su centinaia di articoli, nonché semplificare l’offerta facendo spazio ai prodotti più popolari. Un intervento grazie al quale, già in pochi mesi, si comincia a notare una prima inversione di tendenza. Nel primo trimestre di quest’anno, infatti, pur mantenendo il segno negativo, il player ha registrato una performance migliore rispetto alle previsioni degli analisti. Le vendite nel Regno Unito, escludendo i carburanti, sono calate dell’1,3%, cioè la metà di quanto si attendevano gli esperti di Barclays. E’ più accentuata invece la flessione nel mercato asiatico, dove raggiunge il 3% a causa soprattutto dei trend di Corea e Thailandia. “Per la salute di Tesco sul lungo periodo ciò che davvero importa è l’andamento in Gran Bretagna – ha commentato John Kershaw, analista di Exane Bnp Paribas -. E qui sta chiaramente riguadagnando il favore dei consumatori”. Nel periodo di riferimento, infatti, il numero dei clienti è aumentato di quasi 180 mila unità. “Sembra davvero insolito celebrare un’ulteriore diminuzione delle vendite, come se si trattasse di un successo per un colosso del calibro di Tesco – ha sottolineato Jon Copestake, retail analyst di Economist Intelligence Unit -. Eppure questi dati dimostrano che Dave Lewis è riuscito a far voltare pagina al suo gruppo, con un segnale sicuramente incoraggiante per il futuro”.
Tesco, prove tecniche di ripresa
Il piano del ceo Dave Lewis comincia a dare i suoi frutti. Le vendite restano in calo, ma il trend è in netto miglioramento
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