Un approvvigionamento 100% sostenibile? È possibile anche su larga scala. Parola di Angelo Trocchia, presidente e amministratore delegato di Unilever Italia. In conformità con il piano di sostenibilità decennale inaugurato dalla multinazionale anglo-olandese (Unilever Sustainable Living Plan), le principali commodities utilizzate da Unilever a livello globale per la produzione alimentare provengono da fornitori sostenibili. La filiale italiana ha comunicato quest’importante traguardo nell’ambito di Expo Milano 2015, di cui è sponsor con il brand Algida. Il dibattito si è concentrato sui comportamenti sostenibili nell’utilizzo di materie prime come olio di palma, cacao e tè, il tema della corretta informazione ai consumatori, nonché il ruolo giocato dalle associazioni e dalle ONG nell’importante partita della sensibilizzazione al consumo consapevole.
Uno standard sostenibile a disposizione di tutti
L’approccio della multinazionale anglo-olandese si avvale, dove possibile, di standard di certificazione internazionali. “In assenza di regolamentazioni comunitarie o nazionali . ha affermato Trocchia – adottiamo codici di autoregolamentazione come il Codice di Agricoltura Sostenibile, che la multinazionale vuole ora proporre alle altre aziende come modello unico e condiviso di parametri di agricoltura sostenibile”.
Qualche esempio? Il cioccolato usato per Magnum è 100% certificato Rainforest Alliance, così come il legno dei bastoncini. Anche la vaniglia usata per Carte D’Or è 100% certificata da Symrise.
Olio di palma certificato per tutto il dolciario
Questo ambizioso piano coinvolge anche il famigerato olio di palma, da sempre nel mirino degli ambientalisti per le conseguenze del suo sovrasfruttamento sulle foreste malesiane e indonesiane. In realtà, la stragrande maggioranza delle multinazionali alimentari (in particolare quelle attive nel settore dolciario) ha aderito all’appello delle associazioni ambientaliste di certificare la sostenibilità i propri approvvigionamenti di olio di palma entro il 2015.