Anche quest’anno avremmo voluto mostrarvi qualche bell’esempio di campagne adv provenienti dalla shortlist del Festival di Cannes (quello pubblicitario, non quello vero); purtroppo per la categoria food il 2015 è stato un anno di dieta, per quanto riguarda i premi nel settore ‘film’. Ma forse è proprio questa intera categoria a essere in crisi. All’estero, a quanto pare, i cari vecchi spot televisivi perdono terreno nei confronti del web in tutte le sue forme. In Italia facciamo eccezione: la tv è ancora un mezzo fondamentale per il successo di una marca. Ma, come è noto, tra il fare molti spot e farne uno bello che vinca un premio a Cannes c’è di mezzo il mare.
Perciò questo mese vi proponiamo, invece di un film, un’affissione, che ha vinto un Leone di bronzo non nella categoria outdoor, ma in ‘promo & activation’. Chiamatela come volete, ma di fatto è un’affissione, anche se animata: infatti si intitola “il manifesto contagioso”. L’idea (dell’agenzia brasiliana Lew’Lara Tbwa) è molto semplice: un’installazione con uno schermo, in una stazione metropolitana. Sullo schermo, il volto di un uomo che, grazie a un sensore di movimento, si mette a sbadigliare ogni volta che qualcuno gli passa davanti. Lo sbadiglio è contagioso: lo sappiamo tutti, anche se, in una didascalia, ce lo conferma nientemeno che l’Università di New York. Dopo pochi minuti tutta la gente sulla banchina sbadiglia. Un’epidemia di sbadigli. Ed ecco che appare il messaggio pubblicitario: se stai sbadigliando anche tu, è il momento di un caffè. Qui si inserisce anche un sampling, offerto da ragazze con vassoi e minigonna. Il caffè brasiliano si chiama, indovinate, Pelè.
Sottolineiamo: quello che vedete non è uno spot, ma il film di presentazione dell’idea, come si usa adesso in tutti i festival. Non è questo il caso (la trovata qui è brillante in sé), ma spesso questi filmetti sono più interessanti dell’idea che si propongono di presentare.
Dicevamo poco sopra dell’importanza della tv in Italia: nonostante ciò, due creativi italiani hanno dovuto emigrare in America (e precisamente alla Saatchi New York) per realizzare uno spot brillante, divertente (e pertinente con la promessa) come quello che vi presentiamo di seguito: la paradossale storia in un uomo ‘in stato interessante’. Non vi sveliamo nulla, nemmeno il nome del prodotto, perchè vi rovinerebbe la sorpresa finale.
Notiamo solo che si tratta di uno spot, un bello spot in senso tradizionale: no promo, no activation, no ambient, no social ecc. Però la sua lunghezza ci fa sospettare che anche questo sia una chicca riservata solo a internet.
di Roberto Scotti e Lorenzo Zordan
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