Tempo di Samba per i salumi italiani. Con 735 tonnellate di salumi esportati e un controvalore di 6,1 milioni di euro nel 2014 il Brasile è diventato il più grande mercato di riferimento dell’America Latina per questa categoria del food nazionale.
Anche alla luce di tali performance, l’Istituto valorizzazione salumi italiani (Ivsi), in collaborazione con l’agenzia Ice ha organizzato dal 28 settembre al 3 ottobre un programma di promozione che si concentrerà a San Paolo e che coinvolgerà tutti gli stakeholders del settore: giornalisti, foodies, importatori, buyer della grande distribuzione. Dal 1998 al 2014 le esportazioni di salumi italiani verso il Brasile sono più che raddoppiate in quantità e quasi triplicate in valore e tra quelli più esportati ci sono i prosciutti crudi stagionati, la mortadella, i wurstel e altri insaccati cotti e i salami.
“La recente apertura del Brasile a giugno per i prodotti di salumeria stagionati almeno 30 giorni (salami, pancette, coppe, ecc.) ha consentito di ampliare la gamma dei salumi italiani esportabili in Brasile, contribuendo a stimolare gli investimenti in questo Paese” ha affermato Francesco Pizzagalli, presidente di Ivsi – . In questo nostro viaggio cercheremo di diffondere le caratteristiche di qualità della salumeria italiana e le garanzie offerte dalla nostra filiera di produzione, puntando anche sulla differenziazione dai prodotti Italian sounding. Occorrerà far comprendere le differenze qualitative tra i nostri salumi e i prodotti locali o provenienti da altri Paesi in modo da competere adeguatamente con i produttori brasiliani o altri competitor”.