Bologna è pronta a raccogliere l’eredità di Expo con Fico-Fabbrica italiana contadina, ovvero uno spazio che racchiuderà la migliore produzione di cibo italiano, dal campo alla tavola e che aprirà i battenti al pubblico nel 2016.
Il progetto – nato per iniziativa del Caab (Centro agro alimentare di Bologna), promosso dal Comune di Bologna e gestito da Eataly World, la società costituita da Eataly e Coop – è stato presentato con numeri impattanti: una superficie di circa 80mila metri quadri permetterà di scoprire l’Italia e la sua biodiversità grazie a un ettaro di campi e allevamenti dimostrativi, quasi altrettanti di mercato e botteghe, 40 laboratori di trasformazione delle materie prime, 20 ristoranti, 10 aule per la didattica e la formazione, 4mila metri quadrati di padiglioni per eventi, iniziative culturali e didattiche legate al cibo. Il tutto, stando alle stime, punta ad attrarre circa 6 milioni di visitatori all’anno: 2 milioni di stranieri e 4 milioni di italiani, di cui mezzo milioni di bambini e circa 600mila visitatori business.
“L’Italia è una potenza stratosferica sotto il profilo agroalimentare, che deriva dalla sua posizione geografica unica, non esiste nessun’altra nazione con un micro clima come il nostro, che ci permette di produrre cibi eccellenti e diversi in ogni regione. Dalla biodiversità agroalimentare nasce la biodiversità enogastronomica italiana – commenta Oscar Farinetti, fondatore di Eataly – così per comunicare questa straordinarietà è nata l’idea di realizzare un luogo non replicabile in Italia o nel mondo per spiegare prima ai bambini, che rappresentano il futuro, e poi a tutti gli altri, la ricchezza della terra e del cibo. Una ricchezza che farà girare l’economia, anche grazie al flusso di turisti che richiamerà, non esiste straniero che non voglia assaggiare le prelibatezze culinarie nostrane”.
La Fabbrica italiana contadina sarà quindi la struttura di riferimento per la divulgazione e la conoscenza dell’immenso patrimonio enogastronomico nazionale, e per la sua valorizzazione internazionale.
Un progetto sostenuto anche dal governo come emerge dalle parole del ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina “ci sono tutte le condizioni perché Fico di Bologna erediti la storia narrativa di Expo raccogliendo la sfida che si aprirà dopo la chiusura dei cancelli dell’Esposizione universale”.