Al World Pasta Day il made in Italy è stato protagonista indiscusso. E’ record infatti per le vendite di pasta italiana all’estero, che registrano un trend del +6% nel primo semestre dell’anno e che si attesteranno entro fine anno sui 2,4 miliardi di euro. Un risultato ottenuto grazie alla crescita nei mercati tradizionali dell’Unione Europea (+6%), ma soprattutto negli Stati Uniti (+19%) e nei nuovi mercati come la Cina, dove si è evidenziato un incremento addirittura del +35 per cento. Secondo i dati di Euromonitor International – sebbene il consumo procapite di riso (6,2 kg) e noodles (1,7 kg) risulti maggiore rispetto a quello della pasta (1,6 kg pro capite) – il mercato globale è in continua progressione e registra tra il 2010 e il 2015 un aumento delle vendite del +6 per cento.
A consumare la maggiore quantità procapite di pasta al mondo sono i tunisini (25kg pro capite), mentre i paesi in cui si registrerà la domanda più alta nei prossimi anni saranno l’Egitto, la Nigeria, l’India e l’Algeria
Sul mercato interno il settore della pasta di semola arranca,con alcune eccezioni: le vendite della pasta senza glutine, biologica e con un maggior contenuto di fibre vanno in controtendenza segnando rispettivamente un trend positivo del +6%, +7% e +9 per cento.