E’ di gran lunga il leader tra i social media per numero di utenti mobili. Un dominio basato sugli 1,39 miliardi di persone che ogni mese si collegano a Facebook da dispositivi portatili, di cui 894 milioni rientrano nella categoria degli attivi giornalmente, con un trend in continua crescita. Tanto che l’advertising su smartphone e tablet vale il 78% delle entrate pubblicitarie complessive del network, ben 12 punti in più rispetto allo scorso anno. E gli consente di battere largamente le attese sui risultati del terzo trimestre, registrando profitti in aumento dell’11% a 896 milioni di dollari e ricavi lievitati del 41%, a quota 4,5 miliardi. Vengono così smentite dai fatti anche le indiscrezioni che vedevano in affanno la società californiana, soprattutto dopo la pubblicazione di una ricerca del Wall Street Journal, secondo la quale negli ultimi tre mesi solo il 34% degli utenti iscritti avrebbe aggiornato il suo profilo, contro il 50% di appena un anno fa. In effetti, Facebook deve fare i conti con una forte tendenza al calo dei contenuti condivisi, mentre gli internauti diventano più inclini a leggere i post di amici e brand, senza produrne direttamente anche per lungo tempo. Ma intanto, oltre ad attrarre ancora nuovi user, la creatura di Mark Zuckerberg viene premiata perché nella strategia pubblicitaria non ricorre a un approccio tradizionale volume based, ma mostra invece solo le inserzioni più pertinenti. Ciò, ovviamente, grazie all’analisi dei big data. Una risorsa, quest’ultima, che secondo gli esperti è destinata a rivoluzionare dalle fondamenta l’intero settore pubblicitario.
Facebook, trimestrale da record grazie ai big data
L’advertising su misura e l’inarrestabile crescita degli utenti da smartphone e tablet spingono il giro d’affari del social network
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