L’obiettivo dichiarato dal management di Lidl è raggiungere in Francia una quota di mercato dell’8% entro i prossimi cinque anni. Tre punti in più di quella attuale. E per realizzarlo il discount tedesco si attende un aumento considerevole del giro d’affari soprattutto dai nuovi store, più grandi e moderni dei precedenti. Ma anche dall’offerta a marchio del distributore, sulla quale lavora per migliorare gli aspetti qualitativi, riservando un focus particolare ai prodotti freschi. I modelli di riferimento in questo campo, del resto, sono anzitutto Monoprix e Migros, mentre il pezzo forte della strategia resta lo spazio attribuito alle produzioni francesi. Nei prossimi mesi, quindi, è previsto il lancio di nuove linee rigorosamente made in France, capaci di rassicurare la clientela e comunicare nel contempo l’attaccamento dell’insegna alle aziende e alle comunità locali. A cominciare dal settore lattiero-caseario, che ormai da diversi mesi riversa in uno stato di grave difficoltà, con margini ridotti all’osso per gli allevatori, complice anche la concorrenza di materia prima proveniente dall’estero. In questo quadro si inserisce l’accordo recentemente stipulato dal discount con la cooperativa FaireFrance, che garantisce compensi più solidali e dignitosi agli agricoltori, evitando la corsa al ribasso dei prezzi. L’intesa prevede la vendita di prodotti caseari in almeno 50 store della catena, dislocati soprattutto nell’area occidentale del Paese. All’interno dei negozi, dunque, i clienti potranno acquistare latte parzialmente scremato a marchio FaireFrance, spendendo 99 centesimi di euro al litro.
Lidl, la chiave del successo è il local
In Francia la catena intende aumentare ancora l’offerta di produzioni locali. E aiutare così anche il settore lattiero-caseario nazionale a uscire dalla crisi
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