Prosegue il trend evolutivo dei prodotti di largo consumo sui mercati europei acquistati nel terzo trimestre 2015. Secondo gli ultimi dati forniti da Nielsen, le vendite a volume nella grande distribuzione hanno fatto registrare infatti un incremento del +1,3% accompagnato da una crescita del +1,7% dei prezzi che ha fatto aumentare a sua volta gli incassi del 3 per cento.
Prendendo in considerazione i maggiori cinque mercati europei, la Spagna fa rilevare la crescita nominale più alta (+3%), seguita dalla Germania (+2,3%) e dall’Italia (+2,0%).
“Anche per il mercato italiano – ha dichiarato Romolo de Camillis, area retail director di Nielsen Italia – nel terzo trimestre i trend sembrano muoversi nella giusta direzione con una tra le più alte crescite registrate nel corso degli ultimi trimestri. Il dato beneficia anche di effetti stagionali (estate calda) che hanno favorito le vendite di bevande e gelati. Sicuramente l’indice di fiducia che ha iniziato a crescere tra i consumatori, come rilevato dalla survey Nielsen sulla Global Consumer Confidence, è stato il fattore determinante dell’inversione di tendenza osservata nell’andamento delle vendite all’interno della grande distribuzione nel nostro Paese”.
La Turchia procede in maniera costante nel suo cammino di crescita (valore nominale delle vendite pari a +12,4% vs Q3 2014, di gran lunga al di sopra della media UE), seguita da Austria (+5,9%) e Ungheria (+5,8%). Solamente tre dei Paesi rilevati hanno fatto segnare dati negativi a livello nominale: Svizzera (-1,5%), Finlandia (-0,9%) e Regno Unito (-0,3%).
Per quanto riguarda la crescita più elevata a volume spicca la Polonia (+5%), seguita da Ungheria (+4,3%) e Austria (+3,9%). Regno Unito e Finlandia (entrambi a -0,5%) sono state le uniche due realtà a risultare in decrescita.
“L’ultimo anno – ha dichiarato Jean-Jacques Vandenheede, area retail director di Nielsen Europa – è stato caratterizzato da una costante evoluzione positiva dei prezzi e da volumi in sensibile crescita, quindi le cose stanno procedendo nel senso giusto nella maggior parte dei Paesi. L’unico segnale allarmante, al contrario, è quello proveniente dal Regno Unito, dove i supermercati hanno condotto una pesante guerra dei prezzi per controbilanciare l’ascesa dei discount. Questa situazione ha avuto come conseguenza quella di una contrazione degli incassi. Il fenomeno tuttavia mostra segnali di contenimento, così che ci sono buone prospettive per il 2016”.