Gli ultimi eventi che hanno messo a dura prova il settore olivicolo nazionale non hanno impedito alle principali associazioni di categoria di firmare l’accordo-quadro per valorizzare l’olio extravergine di qualità e di dare voce a tutti i protagonisti della filiera. Si tratta di un’intesa storica che Aipo, Assitol, Assofrantoi, Cno, Federolio, Unapol, Unaprol e Unasco, dopo mesi di trattative, hanno firmato a Roma a riprova della volontà degli olivicoltori, dei frantoiani, dell’industria e del commercio di collaborare per una maggiore coesione nel settore.
Cosa prevede l’accordo? Anzitutto un adeguato sostegno al mondo olivicolo italiano, prevedendo per i produttori capaci di fornire un olio di elevato livello qualitativo un premio di 40 centesimi al chilo in più rispetto al prezzo di mercato. L’olio in questione dovrà possedere un’acidità massima di 0,4 e requisiti chimico-fisici migliori rispetto a quelli previsti dalla normativa vigente.
“L’intero tavolo – si legge nella nota rilasciata da Assitol – si impegna a costituire una commissione di lavoro per un miglioramento dell’applicazione del panel test anche attraverso i marker chimici, il blind test e il test di identità genetica”. I firmatari dell’accordo lanciano infine un appello al ministero della Politiche Agricole e Agroalimentari perché “promuova e valorizzi a sua volta la storica intesa del comparto oleario e, nel contempo, il lavoro di studio e miglioramento del panel test con i fondi del Piano Olivicolo Nazionale”.
Ecco cosa prevede IL PIANO OLIVICOLO NAZIONALE:
- Incremento della produzione nazionale di olive e di olio extravergine di oliva, senza accrescere la pressione sulle risorse naturali, in modo particolare sulla risorsa idrica, attraverso la razionalizzazione della coltivazione degli oliveti tradizionali, il rinnovamento degli impianti e l’introduzione di nuovi sistemi colturali in grado di conciliare la sostenibilità ambientale con quella economica;
- Promozione dell’attività di ricerca per accrescere e migliorare l’efficienza dell’olivicoltura italiana;
- Iniziative di valorizzazione del made in Italy e delle classi merceologiche di qualità superiore certificate dell’olio extravergine di oliva italiano, anche attraverso l’attivazione di interventi per la promozione del prodotto sul mercato interno e su quelli internazionali;
- Recupero varietale delle cultivar nazionali di olive da mensa in nuovi impianti olivicoli integralmente meccanizzabili;
- Incentivare e sostenere l’aggregazione e l’organizzazione economica degli operatori della filiera olivicola, in conformità alla disciplina delle trattative contrattuali nel settore dell’olio di oliva prevista dal regolamento (UE) n. 1308 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013.