Il retail del 2016 in otto mega-trend

L’esperto americano Phil Lempert passa in rassegna le principali tendenze che riguarderanno il mondo della distribuzione nel nuovo anno
Il retail del 2016 in otto mega-trend

Conosciuto negli Stati Uniti come ‘Supermarket Guru’, da anni rappresenta una delle voci più autorevoli nel campo delle previsioni suoi nuovi trend alimentari e del retail. Non a caso, Phil Lempert pubblica le sue analisi tra l’altro sul New York Times e il Wall Street Journal, oltre a condurre alcune trasmissioni televisive molto influenti. Per il 2016, quindi, ha selezionato otto tendenze principali, valide negli Usa, ma con sicuri effetti anche in Europa. Eccole:
1- Agnosticismo. I consumer diventeranno più ‘agnostici’ rispetto ai marchi. I rivenditori tradizionali, dunque, dovrebbe preoccuparsi di quanto i pure player dell’ecommerce siano ormai molto avanti nella conoscenza delle abitudini dei loro clienti.
2- Fai da te. I consumer continueranno a migliorare le loro abilità culinarie, insieme alla domanda di un’alimentazione sana. Di conseguenza, diventeranno anche più selettivi nella scelta dei marchi.
3- Bioregioni. Il local food è una delle tendenze più in voga durante gli ultimi anni. Ma per i rivenditori a volte rischia di diventare insostenibile, sia in termini di costi che per le conseguenze dei cambiamenti climatici. La produzione, dunque, si sposterà gradualmente verso macro-regioni che offrono condizioni migliori per l’agricoltura.
4- Micro-negozi. I retailer punteranno sugli store di piccole dimensioni, con concept particolarmente curati e un assortimento molto orientato sui prodotti in grado di attrarre il target dei millennials.
5- Nuove proteine. Tra le new entry sugli scaffali ci saranno le alghe e diverse tipologie di proteine animali, insetti compresi. Una tendenza destinata a crescere ancora molto durante i prossimi anni.
6- Millennials. Saranno al centro delle politiche di innovazione delle insegne, dopo aver superato anche numericamente la generazione dei baby boomers. Bisognerà tener conto, insomma, delle particolari esigenze di questo target, a cominciare dal digitale.
7- Cibo a domicilio. La strada è stata aperta da Amazon, Instacart e Uber. Ma anche i supermercati tradizionali inizieranno a sperimentare le consegne di prodotti freschi, magari gratuite, così da restare competitivi.
8- Tecnologia. I retailer investiranno per dotarsi di strumenti informatici in grado di fornire informazioni più precise affidabili ai lori clienti tramite le applicazioni mobili. Ma non potranno prescindere dalla formazione dei loro dipendenti.

 

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