Anheuser-Busch InBev avrebbe scelto di far cedere a SABMiller l’italiana Birra Peroni e l’olandese Grolsch per convincere l’Antitrust europeo a dare il via alla più grande operazione mai tentata nel mondo del food & beverage, un’acquisizione da 108 miliardi di dollari (circa 100 miliardi di euro) che nasce complicata a causa della preponderanza delle due società in molte aree del mondo. Chiusa la partita con l’Antitrust americano, con l’accordo per cedere il 58% della Jv MillerCoors alla Molson Coors (che in questo modo avrà la titolarità del marchio Miller) per 12 miliardi di dollari, sarebbe adesso il momento di quello europeo e, come ha ipotizzato il giornale inglese Sunday Times la scelta di cosa cedere sarebbe caduta anche sull’azienda italiana. La quale rappresenta un caso pressochè unico nel panorama nazionale birrario: grazie a un ottimo lavoro di marketing il marchio Nastro Azzurro è diventato un brand internazionale che nel 2015 dovrebbe esportare fino a 1,7 milioni di ettolitri in 70 Paesi.
Chi potrebbe acquistare i due marchi? La società di analisi finanziarie Kepler Cheuvreux ha ipotizzato in un report che il gruppo interessato ai due marchi sia Carlsberg, specificando però che la società danese in questo momento non sarebbe realmente propensa a nuove acquisizioni.
In realtà né in Italia né in Olanda l’aggregazione tra Ab Inbev – SABMiller verrebbe a creare una reale posizione dominante, che per il regolatore europeo scatta normalmente quando si supera in un mercato il 40% delle vendite. L’unico problema sorgerebbe in Belgio, sede centrale di AB Inbev, dove la sola quota della società acquirente è già superiore al 50% e destinata quindi a salire ulteriormente, seppur di poco. In Italia la quota cumulata tra i marchi delle sue società sarebbe leggermente inferiore al 30%, e comunque ancora dietro quella di Heineken, prima per vendite nel nostro Paese. Nonostante ciò, secondo la stampa inglese, AB Inbev sarebbe comunque decisa a cedere i due marchi per evitare qualsiasi complicazione in Europa, dove ci sono mercati nei quali su determinati segmenti di offerta le due società avrebbero una posizione assolutamente dominante come nelle birre premium lager in Inghilterra (non a caso la Gran Bretagna è il primo paese di export della Peroni). Anche perché poi toccherebbe all’Asia, con la partita cinese non semplice da chiudere. Lì SABMiller è proprietaria del marchio Snow, che ha poco meno che il 25% del mercato e che dovrebbe trovare un nuovo proprietario.
Non è assolutamente chiaro chi possa acquisire i due marchi se non sarà Carlsberg. Non certamente l’altro big Heineken, mentre potrebbe farsi avanti qualche fondo di private equity o investitore finanziario, anche se le economie di scala presenti nel settore birrario sono ormai enormi e competere da soli sembra essere possibile solo con i prodotti di nicchia dei birrifici artigianali. SABMIller è proprietaria di Peroni dal 2003.