In merito alla manifestazione di protesta al Porto di Bari organizzata da Coldiretti contro l’arrivo di grano estero che provocherebbe fenomeni distorsivi e speculativi del mercato favorendo una “concorrenza sleale” verso i produttori italiani, la replica di Aidepi, l’associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane, è netta: “Sorprende che si insinuino dubbi sulla qualità e sulla tracciabilità del grano in arrivo al porto di Bari per sostenere battaglie ideologiche sull’indicazione in etichetta dell’origine delle materie prime, mettendo in dubbio in un sol colpo il sistema di controllo europeo e nazionale sulle merci importate, la trasparenza delle aziende pastarie italiane che operano anche da centinaia di anni sul territorio e la qualità della pasta che ogni giorno portiamo sulle tavole di tutto il mondo.”
La sicurezza del grano, secondo Aidepi, è garantita dalla normativa UE e collegare l’importazione di grano a fenomeni a distorsivi della concorrenza è una conclusione strumentale e demagogica. A questo proposito l’associazione tiene a precisare che la mancanza di materia prima che costringe le aziende italiane ad approvvigionarsi all’estero nella misura del 30% – 40% a seconda delle annate è un fatto noto a tutti ma soprattutto rimarchi e che non è l’origine del grano a determinare la qualità del prodotto o il successo di un’azienda, ma il saper fare dell’azienda stessa.
L’associazione ricorda inoltre un fatto curioso riguardo all’importazione di grano e alle sue radici storiche: “fin dalla seconda metà dell’800 – spiegano – venivano utilizzati i migliori grani del mondo, miscelando semole diverse. Come il Taganrog che prende il nome dal porto del Mar Nero in cui veniva imbarcato”.