Che Easyfoodstore, il nuovo negozio pilota appena inaugurato da Easy Jet, in un quartiere popolare di Londra avrebbe subito attirato clientela, era certamente facile da prevedere. Del resto, i prezzi bloccati a poco più di 30 centesimi per circa 80 referenze di consumo quotidiano, dai cerali agli hamburger surgelati, rappresentavano un valido biglietto da visita. Ma forse nemmeno il patron della compagnia, Sir Stelios Haji-Ioannou, si aspettava simili code all’ingresso dello store, letteralmente preso d’assalto dagli shopper, disponibili ad attendere più di un’ora per entrare.
ASSORTIMENTI ESAURITI IN DUE ORE – Al punto che, appena due giorni dopo l’inaugurazione, Easyfoodstore ha dovuto chiudere i battenti per esaurimento degli stock e un ritmo di vendite troppo elevato rispetto alle possibilità dei suoi fornitori. Del resto, la scorta di prodotti che, secondo le previsioni, doveva durare almeno un paio di settimane, si è volatilizzata in meno di 48 ore, spingendo quindi la direzione del supermarket ad annunciarne la chiusura per alcuni giorni. Il tempo, insomma, di rifornire il magazzino e fissare nuove regole per impedire che gli scaffali restino ancora a secco. La più importante di queste introduce il limite di dieci referenze acquistabili in ciascuna categoria.
LE REGOLE DELLO STORE – Insomma, i clienti possono comprare per esempio dieci confezioni di pasta e altrettante di fagioli o cereali, ma non concentrare la loro spesa su un solo item. Dal mese di marzo, inoltre, il punto vendita ridurrà l’offerta a 40 prodotti, aumentando di pochi centesimi i prezzi. Se dunque la compagnia aerea aveva già intenzione di investire per lo sviluppo del concept, dopo un debutto simile non potrà che accelerare i suoi piani. E cercare nuovi fornitori.