Rivoluzione sulle tavole degli italiani dove torna la dieta mediterranea con un aumento degli acquisti che va dal +5% per il pesce al +19% per l’olio di oliva ma cresce anche la spesa per la frutta (+5%), per gli ortaggi freschi (+3%) e per la pasta secca (+1%). E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sui consumi alimentari degli italiani nel 2015 che dopo 7 anni di calo tornano a salire debolmente dello 0,4% ma con un deciso orientamento a privilegiare cibi salutari per una maggiore consapevolezza dello stretto rapporto tra alimentazione e benessere.
RIPARTONO I CONSUMI DI FRUTTA E VERDURA – Si tratta – sottolinea la Coldiretti – di una storica inversione di tendenza dopo anni di tagli progressivi che avevano portato il consumi dei prodotti base della dieta mediterranea ai minimi storici. Nel 2015 invece la spesa degli italiani per gli acquisti di frutta e verdura è tornata a risalire e rappresenta ora il 23 per cento del totale del budget destinato dalle famiglie all’alimentazione per un importo di 99,5 euro per famiglia al mese, la prima voce della spesa degli italiani.
IL BIO SEGNA +20% – In Italia il ritorno della dieta mediterranea è accompagnato da una vera svolta green nel carrello, dal biologico al chilometro zero fino alle denominazioni di origine. Se gli acquisti di prodotti biologici confezionati fanno registrare un incremento record del 20 per cento degli acquisti, sono state 14 milioni le persone che – sottolinea la Coldiretti – hanno scelto prodotti locali a chilometri zero che non devono percorrere lunghe distanza con mezzi di trasporto inquinanti, mentre 2 italiani su tre hanno scelto di comprare regolarmente prodotti tipici secondo l’indagine Doxa per Coop.
DIETA MEDITERRANEA, BENE ANCHE ALL’ESTERO – La dieta mediterranea Made in Italy – continua la Coldiretti – si è però affermata anche all’estero con aumenti delle esportazioni che vanno dal +9% per l’ortofrutta al +11% per l’olio di oliva dal +4% per la pasta al +5% per il vino. Un andamento favorito dalle condizioni economiche positive dovute alla ripresa internazionale e ai tassi di cambio favorevoli su mercati importanti come quello statunitense. Il risultato è senza precedenti visto che nel 2015 è stato raggiunto il record storico delle esportazioni pari a circa 36,9 miliardi di euro (+8%).