“Buy Authentic Italian, Get More”. E’ questo il titolo dell’evento organizzato lo scorso 20 giugno all’Art Institute of Chicago da ICE in occasione della fiera del retail americano FMI Connect con la rivista Italianfood.net per illustrare ai buyer di alcune delle principali catene americane le tendenze emergenti nei prodotti di nuovo lancio dell’Italian food e la loro versatilità sul mercato a stelle e strisce .
BIO, ALL NATURAL E FREE-FROM: I TREND PER L’ITALIAN FOOD – Dall’analisi delle categorie più export oriented del food italiano è emerso che i principali driver dell’innovazione sono il biologico, l’all natural, il free from e la sostenibilità, in linea con le tendenze internazionali, il che dimostra che l’industria italiana del food& beverage è sempre più proiettata ai mercati esteri ed è in grado di adeguare la propria offerta alle nuove esigenze del consumatore, senza intaccare la propria identità gastronomica. Percio’ dalla mozzarella di bufala lacotse free ai salumi arricchiti con verdure e superfoods, i principali player italiani del settore alimentare hanno individuato la loro ‘ricetta’ per crescere all’estero, che è quella di sfruttare la propria secolare expertise nella produzione di specialità uniche con i nuovi trend internazionali.
MERCATO USA: EDUCARE IL CONSUMATORE PER ESPANDERSI – I player del retail americano presenti all’incontro a loro volta hanno confermato la loro volontà di ampliare gli assortimenti di prodotto italiano ma auspicano altresì “la possibilità di realizzare maggiori progetti di educational al consumatore americano, sempre più curioso di conoscere la storia del brand e le corrette modalità di utilizzo dei prodotti”. Come ha ricordato un buyer di H-E-B, catena texana famosa per le sue ‘promozioni-show’ dedicate ai prodotti di importazione. Un esempio di best practice che va in questa direzione è il Sistema delle Foglie realizzato per l’Aceto Balsamico di Modena IGP: una classificazione che crea chiarezza e trasparenza verso il consumatore, grazie ai simboli che sono proporzionali alle caratteristiche qualitative dei prodotti (da 1 a 4 foglie) passando dall’aceto balsamico più economico a quello più alto di gamma. Seguendo quindi alcune semplici regole, l’export di food italiano verso gli Stati Uniti – che nel 2015 si è attestato sui 3,5 miliardi di euro – è destinato a crescere esponenzialmente nei prossimi anni.